14/03/08

LA SCALETTA

  • Prendete un foglio bianco, grande, pulito e tenetelo a fianco della vostra documentazione, provvisti di penna e matita.
  • Leggete attentamente la documentazione: una, due tre volte.
  • Leggete e sottolineate i passaggi che vi colpiscono, quelli che vi piacciono, quelli che vi sembrano fondamentali per la comprensione del fatto.
  • Se volete potete anche usare colori diversi per evidenziarli, facendo una legenda al lato del documento.


LA PRIMA LETTURA

  • la prima lettura fa nascere riflessioni, intuizioni che possono diventare una chiave di lettura importante del fatto da trattare.
  • A fianco dei fogli della documentazione c’è uno spazio bianco, lasciato al margine del testo.
  • Con una scrittura piccola segniamo a matita dei piccoli titoli riassuntivi di ciò che andiamo leggendo.
  • Alle volte basta anche una sola parola.
  • Alla fine della lettura avremo i fogli della documentazione arricchiti da una titolazione ai margini che sarà possibile scorrere in pochi minuti e che nell’insieme costituirà un abbozzo di scaletta, ricca di idee guida.
  • Quando cominceremo a scrivere, basterà rileggere quei titolini, per avere rapidamente l’idea centrale della documentazione.
  • Dopo si può stendere una vera scaletta.

L'ORGANIZZAZIONE DELLE IDEE

  • La scaletta dà la priorità degli argomenti da trattare in un articolo e le idee guida aiuteranno ad organizzarla.
  • Le domande che possono aiutare a redigere un elenco degli argomenti sono:
  1. quali sono i temi principali trattati dalla documentazione o dossier?
  2. quali sono i problemi?
  3. quale è il contesto entro il quale è collocata la notizia?
  4. che cosa ho io da dire sull’argomento?
  5. quali giudizi critici si possono dare?
  • Ma ciò che riassume al meglio un fatto è pensare alle famose 5 W :
  1. chi?
  2. che cosa?
  3. dove?
  4. quando?
  5. come?
  6. perché?
  • Tenete la scaletta vicino al foglio su cui comincerete a svolgere il testo e se vi sembra confusa, ricopiatela a grandi lettere, affinché con un colpo d’occhio possiate ritornare ai punti segnati come ai binari per un treno, come la rotta per una nave.
  • Non perdetela mai di vista.
  • È il vostro orizzonte, vi evita lo smarrimento nel mare grande della composizione.
  • Ora è il momento di analizzare la parte più pratica dello scrivere.
QUANTO E' LUNGO UN ARTICOLO?
  • Un articolo viene misurato in cartelle, cioè pagine dimensione A4 di stampa (quelle che usate nella vostra stampante, per intenderci).
  • Le cartelle sono a loro volta misurate in numero di righe.
  • E le righe in numero di battute (inclusa la punteggiatura e gli spazi vuoti).
  • Quando lavorate in Word alla voce 'Strumenti' cliccate su 'Conteggio parole', avete già il calcolo fatto).
  • Quando ancora non esisteva il PC, per avere il numero tatale delle battute si usava moltiplicare le righe per le battute.
  • Il conteggio delle battute corrisponde alla verifica dell’ingombro generale del testo che poi andrà impaginato dentro un giornale.
  • Ad occhio diciamo:
  1. una cartella è fatta di trenta righe
  2. ogni riga di sessanta battute
  3. il foglio dunque è di mille ottocento battute
  • Un articolo all’esame di Stato di Giornalismo deve essere lungo 45 righe, dunque una cartella e mezza. Per un totale di 2.700 battute.


LA SCELTA DEL MEDIA

  • Il primo passo, una volta scelto un argomento, è la scelta del media, del giornale.
  • Molti pensano che imparare a scrivere in Internet sia più importante e pensano così di saper scrivere anche per un media cartaceo.
  • La prima abilità viene, invece, dalla scrittura su carta.
  • Poi questa scrittura può finire dentro altri media.
  • Allora prenderà una sua specificità, cambierà in funzione del media.

IL MONDO DEL CARTACEO

  • Al primo posto ci sono i quotidiani, che hanno il compito di riportare le notizie in prima battuta, ormai sempre più spesso anticipati dalla televisione.
  • I giornali nazionali per poter essere in tutta Italia “chiudono” le pagine verso mezzanotte e tutto ciò che accade dopo non può essere riportato.
  • In casi eccezionali, come le guerre o gli attentati, si fa una seconda ribattuta del giornale in modo da poter avere in prima pagina la notizia dell’ultima ora.
  • Ci sono poi i settimanali di attualità come L’Espresso, Panorama, Diario, ma anche Vita, il settimanale della solidarietà.
  • I familiari: Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. I femminili: Gioia, Grazia, Amica, Anna, Tu, Marie Claire. I giornali scientifici, quelli di viaggi, quelli di natura, quelli di informatica, ma anche di arredamento, etc.
  • Ogni settimanale approfondisce tematiche che rientrano negli interessi della testata.
  • Alcuni quotidiani nazionali hanno abbinati dei settimanali femminili, D La repubblica delle Donne, Io Donna e dei news magazines.
  • I news magazines hanno il compito di approfondire tematiche già presenti in prima battuta nei quotidiani, fanno dunque inchieste sul tempo libero, il costume, la moda, la salute e tutto ciò che fa tendenza. Pubblicano sovente reportage fotografici realizzati dai migliori fotografi di tutto il mondo.
  • In gergo giornalistico sono però soprannominati contenitori pubblicitari, cioè giornali che, in modo più o meno mascherato, contengono pubblicità di prodotti di qualunque genere. E in effetti ne contengono moltissima, a scapito dell’informazione. A noi, però, qui interessa solo la parte più giornalistica.

I LETTORI COME CONSUMATORI
  • Abbiamo detto altrove che primo compito di ogni giornale è avere dei lettori, crearsi un pubblico di lettori.
  • Per questo scrivere un articolo significa prima di tutto immaginare un lettore e subito dopo il giornale, dove questo articolo potrebbe essere pubblicato.

Vedi: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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