01/02/08

PERIODICITA', TIRATURA E TARGET

  • Un buon giornalista deve sempre considerare, nel taglio che dà al suo pezzo, il giornale per cui lavora.
  • Il primo compito di ogni giornale è infatti avere dei lettori, crearsi un pubblico di lettori.
  • Per questo scrivere un articolo significa prima di tutto immaginare un lettore e subito dopo il giornale dove questo articolo potrebbe essere pubblicato, non come momento finale, ma piuttosto come il primo passo da compiere.
  • Ovviamente a seconda del ruolo che il giornalista svolge all'interno della redazione ed a seconda della tipologia del giornale cambia il modo di lavorare del giornalista. Un fattore che incide notevolmente sullo stile e mette a dura prova, a seconda dei casi, la capacità del giornalista di rispettare i tempi di consegna.
  • Diamo una scorsa ai vari tipi di giornali.
PERIODICITÀ
  • I giornali si differenziano tra loro in primo luogo per la periodicità.
  • Ovvero per la frequenza d’uscita (o di cadenza fissa) che hanno.
  • Le tipologie più note di pubblicazione periodica sono:
  1. Il quotidiano - esce tutti i giorni. Ha il compito di riportare le notizie in prima battuta, ormai sempre più spesso anticipato dalla televisione. Ci sono quotidiani a tiratura nazionale e a tiratura locale (limitata). I giornali nazionali per poter essere in tutta Italia “chiudono” le pagine verso mezzanotte e tutto ciò che accade dopo non può essere riportato. In casi eccezionali, come le guerre o gli attentati, si fa una seconda ribattuta del giornale in modo da poter avere in prima pagina la notizia dell’ultima ora.
  2. Il bisettimanale - due uscite settimanali a giorni prefissati (giornali di annunci economici). Si lavora più tranquilli.
  3. Il settimanale - uscita in un giorno prefissato della settimana (rotocalchi, riviste di informazione televisiva, magazine d’attualità). In giornalese (il gergo giornalistico) è detto anche ebdomadario. Chi lavora nella redazione di un settimanale ha un orario umano.
  4. Il quindicinale o bimensile - uscita in un giorno prefissato a settimane alterne, oppure due volte al mese a intervallo predefinito (magazine d’informazione non strettamente legati all’attualità).
  5. Il mensile - in uscita nei primi giorni di ogni mese (riviste di approfondimento su argomenti specialistici o professionali, come: architettura, giardinaggio, mare, archeologia, etc.).
  6. Il bimestrale e trimestrale - in uscita nei primi giorni di ogni bimestre o trimestre (riviste e pubblicazioni di tipo scientifico-culturale e, nel caso specifico di quelle trimestrali, spesso anche di moda, in quanto la cadenza segue il ritmo stagionale delle collezioni d’abbigliamento).
  7. Il semestrale e annuale - in genere le pubblicazioni che hanno questa cadenza sono cataloghi, annuari letterari e/o scientifici, pubblicazioni stagionali legate a un particolare periodo dell’anno, pubblicazioni statistiche.

DIFFUSIONE E TIRATURA

  • La diffusione di un quotidiano, così come quelle delle riviste a diversa periodicità, si misura attraverso la somma delle copie vendute, in edicola, su abbonamento o in blocco, e di quelle distribuite gratuitamente.
  • L'associazione che si occupa di certificare i dati di diffusione e di tiratura della stampa quotidiana e periodica, pubblicata in Italia è l'ADS (Accertamenti Diffusione Stampa).
  • Il dato, rilevato da ADS è più indicativo di quello relativo alla tiratura, che registra le copie stampate e che, quindi, include anche quelle non vendute (i resi).

DIFFUSIONE NAZIONALE

  1. I principali quotidiani italiani a diffusione nazionale sono

ELENCO TESTATE A DIFFUSIONE NAZIONALE


DIFFUSIONE LOCALE

  • Ci sono quotidiani che hanno una diffusione solo a livello locale e che trattano in modo più approfondito argomenti di interesse di singole città, province o regioni. Alcune testate diffuse in tutta Italia pubblicano anche edizioni locali, che si differenziano tra loro solo per le pagine dedicate alle notizie locali.


ELENCO TESTATE A DIFFUSIONE LOCALE


QUOTIDIANI GRATUITI

  • Recentemente, nelle grandi città, si è affermata la realtà dei quotidiani distribuiti gratuitamente, chiamati free press (letteralmente "stampa gratuita"), i cui costi sono coperti esclusivamente dagli introiti pubblicitari. I più noti sono:

QUOTIDIANI ONLINE

  • Lo sviluppo tecnologico sta portando all'affermarsi sempre più evidente di testate giornalistiche a 'tiratura' quotidiana, consultabili direttamente dal proprio computer.
  • Questo è possibile in quanto, lo strumento informatico unito alla possibilità della diffusione a mezzo rete internet, ha permesso la creazione di una fitta maglia comunicativa e divulgativa a stretto contatto con il pubblico lettore.

QUOTIDIANI DI PARTITO

  • Una categoria a parte, ma degna di nota, sono i quotidiani editi da partiti politici, che usufruiscono di contributi da parte del Dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

TARGET

  • Ogni giornale ha il suo pubblico di lettori con gusti, interessi e necessità ben definiti.
  • Questo pubblico in gergo di marketing si chiama target.
  • Come dice appunto la parola nel suo significato originario, target è l’obiettivo
    cui mira il giornale.
  • Il giornale vuole colpire quel target per farsi acquistare.
  • Con l’articolo chi scrive invece deve non tanto vendere un prodotto, quanto raccontare al lettore una storia, una notizia con tutti i suoi risvolti di cronaca, sino al commento e alla critica.
  • Nelle case editrici, dunque, si parla di target.
  • I lettori sono stati trasformati in target.
  • Ciò vuol dire che il giornale li pensa come consumatori.
  • Ma primo compito di ogni giornale è avere dei lettori, crearsi un pubblico di lettori.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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