08/02/08

I PEZZI SUL CARTACEO

  • Quello che vedi qui sopra è uno schema riassuntivo del processo di comunicazione sia esso scritto oppure orale.
  • Prima di dettarti un elenco dei pezzi che puoi trovare in un quotidiano e fare il punto della situazione sullo stile e sul linguaggio che un giornalista può adoperare vorrei che tu ricordassi questo schema.

GLI ARTICOLI

  • Vediamo ora in maniera più precisa la tipologia degli articoli di un giornale:
    - la cronaca: abbiamo già detto che si divide in bianca (notizie di eventi di vario tipo), nera (crimini e delitti), rosa (in genere sulla vita privata di personaggi pubblici) e ha prevalente scopo informativo, anche se ci sono alcune strategie (aggettivazione valutativa o citazione di dichiarazioni valutative di personaggi autorevoli o coinvolti nella vicenda che servono per orientare l'opinione del lettore).
    - l'editoriale e il commento: un genere di pezzo che ha prevalente funzione imperativa. Di solito argomentano una tesi a partire da una notizia di cronaca (si occupano di politica interna o estera, ma anche di riflessioni intorno a problemi di particolare rilievo, come l'ambiente, la sanità, l'istruzione). Sono scritti da opinionisti importanti o dal direttore stesso del giornale.
    - il corsivo: articolo dichiaratamente valutativo, spesso con taglio ironico, su episodi anche minori ma giudicati emblematici per la comprensione di fenomeni politici, culturali o di costume.
    - la rubrica: spazio fisso quotidiano di commento su un tema specifico (costume, vita politica, etc.) affidato ad un giornalista esperto del settore o comunque noto.
    - il reportage: resoconto, anche in più puntate, su un avvenimento importante con approfondimenti sul contesto e sulle problematiche sottese all'evento.
    - l'inchiesta: indagine sociologica su un fatto o un fenomeno rilevante, caratterizzato dal riportare più voci (autorevoli o comunque rappresentative di orientamenti diversi).
    - l'intervista: incontro/dialogo con un personaggio importante o particolarmente competente dispetto ad un evento o ad un problema (schema: breve introduzione che presenta il personaggio, domanda/risposta).
    - articoli specialistici delle rubriche fisse: economia, sport, cultura.
    - le recensioni: articoli valutativi su spettacoli, libri, film eventi musicali, con l'obiettivo di orientare, in senso positivo o negativo, l'opinione del lettore.
IL PROBLEMA DELLA COMPRENSIBILITÀ
  • Molti temi trattati dai giornali richiedono un linguaggio specifico che però è compreso solo da pochi lettori.
  • Il sistema di riferimento (cioè il sistema con cui un messaggio viene codificato e decodificato) dell'autore e quello della massa dei lettori, che non è mai omogenea, non corrispondono.
  • L'autore di una notizia non può mai calibrarsi a ogni singolo lettore e al suo modo di decifrare un'informazione, che dipende da una serie di fattori:
  1. l'appartenenza del lettore a un certo gruppo sociale o etnico
  2. la sua competenza critica e letteraria,
  3. il suo livello di educazione scolastica e via dicendo.
  • Di conseguenza il messaggio codificato dall'emittente e ciò che viene decodificato dal ricevente spesso non coincidono.
  • L'autore può cercare di farsi capire il meglio possibile ma "le predisposizioni del lettore o dell'ascoltatore sono profondamente impegnate nella situazione e possono modificare l'effetto atteso".

METODI LINGUISTICI

  • Per superare questo problema di comprensione da parte del lettore medio l'autore può servirsi di vari metodi linguistici:
    - Se adopera uno stile narrativo e vivace con degli eccessi retorici può rendere l'articolo più leggibile ed interessante per il lettore. Questa vivacizzazione della notizia si trova soprattutto nella cronaca nera, sportiva e politica. Gli articoli informativi possono essere letti come dei testi narrativi, e sono così più facilmente comprensibili. Si può osservare anche un avvicinamento dei giornali alla televisione, da cui riprendono modelli narrativi, ma a questo tema si dedicherà un sottocapitolo più in giù.
    - Presentando lo stesso argomento in modi diversi e da vari punti di vista facilita la comprensione dell'informazione centrale.
    - L'uso del vocabolario di base, che è abbastanza stabile nel corso del tempo, assicura una comprensione a larga diffusione. Un numero di termini (che siano di significato generale e di uso quotidiano) piuttosto limitato aiuta il lettore a situare gli eventi comunicati in una griglia semplice e a mettere così in ordine le tante notizie. L'impiego di parole facilmente comprensibili porta a un linguaggio omogeneizzante con cui è possibile raggiungere un numero maggiore di lettori. Ma non c'è solo un tipo di vocabolario di base, esso dipende dall'audience del giornale. Così il vocabolario varia da un giornale all'altro, e anche all'interno dello stesso giornale il linguaggio cambia a seconda della rubrica.
    - Se l'autore non può prescindere dall'uso di un vocabolario specializzato, quest'uso deve essere modesto e vanno fornite delle spiegazioni. Spesso vengono usate delle abbreviazioni per i nomi di certe istituzioni o per dei termini tecnici lunghi. Queste sigle andrebbero formulate con parole intere per assicurare la comprensione di tutti i lettori.
    - Tramite un linguaggio umanizzante è possibile coinvolgere il lettore nella vicenda, che in questo modo sembra familiare e vicina alla sua propria vita. Di una notizia vengono evidenziati i fattori umani che svegliano nel lettore i sentimenti più rudimentali e semplici. Egli può dunque identificarsi con ciò che è descritto, o almeno trova qualcosa di simile alla sua vita, ed è in grado di capire meglio la vicenda.
    - L'avvicinamento al lettore e una decodificazione migliore del messaggio possono essere favoriti anche da un linguaggio che si accosta all'italiano parlato. Questa tattica, che crea un ambiente quasi amichevole e confidenziale, si effettua in varie forme: abbreviazioni ("prof."), forme dialettali o gergali, parole straniere, calchi (cioè traduzioni dirette di parole straniere come per esempio "grattacielo") e le figure retoriche della perifrasi e dell'ellissi generano l’atmosfera di leggere la trascrizione di un discorso orale.
    - Ci sono schemi di contrapposizione come occidente-oriente, ordine-disordine, bene-male che creano due poli. Questa polarizzazione rende più comprensibile l'argomento, perché "il lettore dovendo scegliere se ha ragione il polo A o il polo B capisce meglio ciò di cui si sta parlando". Si deve dire che contrasti come quelli citati sopra non sono per niente facili da capire, ma i giornalisti che usano questi schemi spesso descrivono solo le discordie in sé, ma non il fondo e le radici del conflitto. Così viene soddisfatta un'altra volta la fame di fatti sensazionali piuttosto che la richiesta di informazione seria.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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