Leggi il 'pezzo' e poi fai l'esercizio...
" La Terra è ammalata, il clima è impazzito, le risorse si assottigliano. Pian piano (troppo piano) se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Ma la gente non vuole sapere; vuole sperare. E così la gente «rimuove» le cattive notizie. Chi ne dà notizia è un catastrofico, un apocalittico, e magari anche un uccello di malaugurio. Ma se una cattiva notizia è vera, allora è vera. Ed è purtroppo vero—la scienza è pressoché unanime nel certificarlo— che siamo al cospetto di una catastrofe ecologica che andrà a rendere invivibile anche la vita dell’uomo. Comincio dalla notizia più sconfortante: che i più indifferenti al loro stesso destino sono i giovani. Gli spregiati anziani si battono, in definitiva, per le generazioni future (al momento della resa dei conti loro, gli anziani del Duemila, non ci saranno più). Ma i giovani se ne sbattono, non gliene frega niente.
Il documentario americano di Al Gore, 'Una verità scomoda', sul riscaldamento globale è stato visto da molta gente; ma, a quanto pare, da un pubblico tutto al di sopra dei 40 anni, nessuno, o quasi, sotto. Il cosiddetto popolo di Seattle gira il mondo diffondendo sciocchezze sul capitalismo e sulla globalizzazione, senza capire che la loro causa dovrebbe essere di salvare la Terra e, con essa, se stessi. Però anche tra i quarantenni in su l’istinto è di «struzzeggiare». Anche se l’evidenza scientifica sul collasso ecologico è ormai schiacciante, per il grosso pubblico ogni pretesto è buono per non crederci. Il dibattito si svolge su tre fronti: la fallibilità delle previsioni, l’incertezza sulle cause, e quindi sulle «colpe», l’efficacia dei rimedi...
... Nelle previsioni bisogna distinguere tra prevedere un trend, una linea di tendenza, e prevedere una scadenza. ... La Terra si sta scaldando più rapidamente del previsto. E lo stesso vale per l’esaurimento del petrolio, che potrebbe avvenire anzitempo. Invece la previsione di un trend è raramente sbagliata. Perché in questo caso non anticipiamo il «quando» di un evento, ma che avverrà. E il punto è che lo sbaglio cronologico (di date) non scredita la credibilità di un andamento.
... L’ambientalista scettico ci racconta che le oscillazioni climatiche ci sono sempre state, e quindi che sono causate da fattori naturali e astronomici che sfuggono al nostro controllo. Se così fosse, saremmo impotenti. Ma per fortuna non è così. Nell’ultimo milione di anni i cicli glaciali sulla Terra si sono ripetuti ... MA ESISTONO ... radicali differenze tra quei passati e il nostro presente. Il nostro cambiamento è velocissimo e cumulativo, il che induce a sospettare uno sviluppo lineare «senza ritorno », e cioè senza ciclicità.
A conferma basta la logica, l’argomento che i fattori scatenanti dell’inquinamento dell’atmosfera e anche del suolo non esistevano in passato. L’inquinamento industriale, l’inquinamento da automobili, l’inquinamento da produzione di energia, e così via, sono una novità assoluta. Inoltre il problema non è soltanto un inquinamento riscaldante, ma anche un rapido esaurimento delle risorse, ivi incluse le risorse rinnovabili. ... -specialmente l’acqua e il cibo - a un ritmo che già supera del 20 per cento la capacità che ha la Terra di rigenerarle. ...
... Ci siamo fregiati del titolo di homo sapiens sapiens. Ma un’umanità che non sa salvare se stessa da se stessa merita semmai il titolo di homo stupidus stupidus. A proposito: buon ferragosto. Oggi siate lieti e spensierati. Se poi vi interessa il futuro, allora mi potete ancora leggere e «male dire» domani.".
- Quello che hai letto è lo stralcio di un articolo firmato da Giovanni Sartori ed uscito il 15 agosto 2007 sul Corriere della Sera.
- Riesci a riconoscere che tipo di articolo è?
- E' un fondo, non un editoriale proprio perché è firmato.
- Ne ho tagliato alcune parti, era troppo lungo (dove ho tagliato ho messo dei...).
- Vogliamo provare a titolarlo insieme e magari a scrivere anche un breve occhiello?
- Ricordati che il fondo o l'editoriale (caratteristiche: punto di vista soggettivo) è un pezzo di prima pagina (posizione classica: in alto a sinistra dell'apertura).
- Occupa pochissimo spazio: in genere è su una massimo due colonne.
- Quindi titolo e catenaccio devono essere di poche battute!
- Quante? Più o meno 26 per il titolo e 39 per l'occhiello.
- Se non lavori al PC per contare le battute conta le lettere e gli spazi vuoti tra una parola e l'altra.
- La prossima settimana pubblicherò la soluzione, ovvero titolo e occhiello così come sono stati pubblicati.
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