08/02/08

PROVA A FARE UN TITOLO

Leggi il 'pezzo' e poi fai l'esercizio...

" La Terra è ammalata, il clima è impazzito, le risorse si assottigliano. Pian piano (troppo piano) se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Ma la gente non vuole sapere; vuole sperare. E così la gente «rimuove» le cattive notizie. Chi ne dà notizia è un catastrofico, un apocalittico, e magari anche un uccello di malaugurio. Ma se una cattiva notizia è vera, allora è vera. Ed è purtroppo vero—la scienza è pressoché unanime nel certificarlo— che siamo al cospetto di una catastrofe ecologica che andrà a rendere invivibile anche la vita dell’uomo. Comincio dalla notizia più sconfortante: che i più indifferenti al loro stesso destino sono i giovani. Gli spregiati anziani si battono, in definitiva, per le generazioni future (al momento della resa dei conti loro, gli anziani del Duemila, non ci saranno più). Ma i giovani se ne sbattono, non gliene frega niente.

Il documentario americano di Al Gore, 'Una verità scomoda', sul riscaldamento globale è stato visto da molta gente; ma, a quanto pare, da un pubblico tutto al di sopra dei 40 anni, nessuno, o quasi, sotto. Il cosiddetto popolo di Seattle gira il mondo diffondendo sciocchezze sul capitalismo e sulla globalizzazione, senza capire che la loro causa dovrebbe essere di salvare la Terra e, con essa, se stessi. Però anche tra i quarantenni in su l’istinto è di «struzzeggiare». Anche se l’evidenza scientifica sul collasso ecologico è ormai schiacciante, per il grosso pubblico ogni pretesto è buono per non crederci. Il dibattito si svolge su tre fronti: la fallibilità delle previsioni, l’incertezza sulle cause, e quindi sulle «colpe», l’efficacia dei rimedi...

... Nelle previsioni bisogna distinguere tra prevedere un trend, una linea di tendenza, e prevedere una scadenza. ... La Terra si sta scaldando più rapidamente del previsto. E lo stesso vale per l’esaurimento del petrolio, che potrebbe avvenire anzitempo. Invece la previsione di un trend è raramente sbagliata. Perché in questo caso non anticipiamo il «quando» di un evento, ma che avverrà. E il punto è che lo sbaglio cronologico (di date) non scredita la credibilità di un andamento.

... L’ambientalista scettico ci racconta che le oscillazioni climatiche ci sono sempre state, e quindi che sono causate da fattori naturali e astronomici che sfuggono al nostro controllo. Se così fosse, saremmo impotenti. Ma per fortuna non è così. Nell’ultimo milione di anni i cicli glaciali sulla Terra si sono ripetuti ... MA ESISTONO ... radicali differenze tra quei passati e il nostro presente. Il nostro cambiamento è velocissimo e cumulativo, il che induce a sospettare uno sviluppo lineare «senza ritorno », e cioè senza ciclicità.

A conferma basta la logica, l’argomento che i fattori scatenanti dell’inquinamento dell’atmosfera e anche del suolo non esistevano in passato. L’inquinamento industriale, l’inquinamento da automobili, l’inquinamento da produzione di energia, e così via, sono una novità assoluta. Inoltre il problema non è soltanto un inquinamento riscaldante, ma anche un rapido esaurimento delle risorse, ivi incluse le risorse rinnovabili. ... -specialmente l’acqua e il cibo - a un ritmo che già supera del 20 per cento la capacità che ha la Terra di rigenerarle. ...

... Ci siamo fregiati del titolo di homo sapiens sapiens. Ma un’umanità che non sa salvare se stessa da se stessa merita semmai il titolo di homo stupidus stupidus. A proposito: buon ferragosto. Oggi siate lieti e spensierati. Se poi vi interessa il futuro, allora mi potete ancora leggere e «male dire» domani.".

  • Quello che hai letto è lo stralcio di un articolo firmato da Giovanni Sartori ed uscito il 15 agosto 2007 sul Corriere della Sera.
  • Riesci a riconoscere che tipo di articolo è?
  • E' un fondo, non un editoriale proprio perché è firmato.
  • Ne ho tagliato alcune parti, era troppo lungo (dove ho tagliato ho messo dei...).
  • Vogliamo provare a titolarlo insieme e magari a scrivere anche un breve occhiello?
  • Ricordati che il fondo o l'editoriale (caratteristiche: punto di vista soggettivo) è un pezzo di prima pagina (posizione classica: in alto a sinistra dell'apertura).
  • Occupa pochissimo spazio: in genere è su una massimo due colonne.
  • Quindi titolo e catenaccio devono essere di poche battute!
  • Quante? Più o meno 26 per il titolo e 39 per l'occhiello.
  • Se non lavori al PC per contare le battute conta le lettere e gli spazi vuoti tra una parola e l'altra.
  • La prossima settimana pubblicherò la soluzione, ovvero titolo e occhiello così come sono stati pubblicati.

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SE NON TI RICORDI COSA HO DETTO IN CLASSE RILEGGI
ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TITOLATURA















I PEZZI SUL CARTACEO

  • Quello che vedi qui sopra è uno schema riassuntivo del processo di comunicazione sia esso scritto oppure orale.
  • Prima di dettarti un elenco dei pezzi che puoi trovare in un quotidiano e fare il punto della situazione sullo stile e sul linguaggio che un giornalista può adoperare vorrei che tu ricordassi questo schema.

GLI ARTICOLI

  • Vediamo ora in maniera più precisa la tipologia degli articoli di un giornale:
    - la cronaca: abbiamo già detto che si divide in bianca (notizie di eventi di vario tipo), nera (crimini e delitti), rosa (in genere sulla vita privata di personaggi pubblici) e ha prevalente scopo informativo, anche se ci sono alcune strategie (aggettivazione valutativa o citazione di dichiarazioni valutative di personaggi autorevoli o coinvolti nella vicenda che servono per orientare l'opinione del lettore).
    - l'editoriale e il commento: un genere di pezzo che ha prevalente funzione imperativa. Di solito argomentano una tesi a partire da una notizia di cronaca (si occupano di politica interna o estera, ma anche di riflessioni intorno a problemi di particolare rilievo, come l'ambiente, la sanità, l'istruzione). Sono scritti da opinionisti importanti o dal direttore stesso del giornale.
    - il corsivo: articolo dichiaratamente valutativo, spesso con taglio ironico, su episodi anche minori ma giudicati emblematici per la comprensione di fenomeni politici, culturali o di costume.
    - la rubrica: spazio fisso quotidiano di commento su un tema specifico (costume, vita politica, etc.) affidato ad un giornalista esperto del settore o comunque noto.
    - il reportage: resoconto, anche in più puntate, su un avvenimento importante con approfondimenti sul contesto e sulle problematiche sottese all'evento.
    - l'inchiesta: indagine sociologica su un fatto o un fenomeno rilevante, caratterizzato dal riportare più voci (autorevoli o comunque rappresentative di orientamenti diversi).
    - l'intervista: incontro/dialogo con un personaggio importante o particolarmente competente dispetto ad un evento o ad un problema (schema: breve introduzione che presenta il personaggio, domanda/risposta).
    - articoli specialistici delle rubriche fisse: economia, sport, cultura.
    - le recensioni: articoli valutativi su spettacoli, libri, film eventi musicali, con l'obiettivo di orientare, in senso positivo o negativo, l'opinione del lettore.
IL PROBLEMA DELLA COMPRENSIBILITÀ
  • Molti temi trattati dai giornali richiedono un linguaggio specifico che però è compreso solo da pochi lettori.
  • Il sistema di riferimento (cioè il sistema con cui un messaggio viene codificato e decodificato) dell'autore e quello della massa dei lettori, che non è mai omogenea, non corrispondono.
  • L'autore di una notizia non può mai calibrarsi a ogni singolo lettore e al suo modo di decifrare un'informazione, che dipende da una serie di fattori:
  1. l'appartenenza del lettore a un certo gruppo sociale o etnico
  2. la sua competenza critica e letteraria,
  3. il suo livello di educazione scolastica e via dicendo.
  • Di conseguenza il messaggio codificato dall'emittente e ciò che viene decodificato dal ricevente spesso non coincidono.
  • L'autore può cercare di farsi capire il meglio possibile ma "le predisposizioni del lettore o dell'ascoltatore sono profondamente impegnate nella situazione e possono modificare l'effetto atteso".

METODI LINGUISTICI

  • Per superare questo problema di comprensione da parte del lettore medio l'autore può servirsi di vari metodi linguistici:
    - Se adopera uno stile narrativo e vivace con degli eccessi retorici può rendere l'articolo più leggibile ed interessante per il lettore. Questa vivacizzazione della notizia si trova soprattutto nella cronaca nera, sportiva e politica. Gli articoli informativi possono essere letti come dei testi narrativi, e sono così più facilmente comprensibili. Si può osservare anche un avvicinamento dei giornali alla televisione, da cui riprendono modelli narrativi, ma a questo tema si dedicherà un sottocapitolo più in giù.
    - Presentando lo stesso argomento in modi diversi e da vari punti di vista facilita la comprensione dell'informazione centrale.
    - L'uso del vocabolario di base, che è abbastanza stabile nel corso del tempo, assicura una comprensione a larga diffusione. Un numero di termini (che siano di significato generale e di uso quotidiano) piuttosto limitato aiuta il lettore a situare gli eventi comunicati in una griglia semplice e a mettere così in ordine le tante notizie. L'impiego di parole facilmente comprensibili porta a un linguaggio omogeneizzante con cui è possibile raggiungere un numero maggiore di lettori. Ma non c'è solo un tipo di vocabolario di base, esso dipende dall'audience del giornale. Così il vocabolario varia da un giornale all'altro, e anche all'interno dello stesso giornale il linguaggio cambia a seconda della rubrica.
    - Se l'autore non può prescindere dall'uso di un vocabolario specializzato, quest'uso deve essere modesto e vanno fornite delle spiegazioni. Spesso vengono usate delle abbreviazioni per i nomi di certe istituzioni o per dei termini tecnici lunghi. Queste sigle andrebbero formulate con parole intere per assicurare la comprensione di tutti i lettori.
    - Tramite un linguaggio umanizzante è possibile coinvolgere il lettore nella vicenda, che in questo modo sembra familiare e vicina alla sua propria vita. Di una notizia vengono evidenziati i fattori umani che svegliano nel lettore i sentimenti più rudimentali e semplici. Egli può dunque identificarsi con ciò che è descritto, o almeno trova qualcosa di simile alla sua vita, ed è in grado di capire meglio la vicenda.
    - L'avvicinamento al lettore e una decodificazione migliore del messaggio possono essere favoriti anche da un linguaggio che si accosta all'italiano parlato. Questa tattica, che crea un ambiente quasi amichevole e confidenziale, si effettua in varie forme: abbreviazioni ("prof."), forme dialettali o gergali, parole straniere, calchi (cioè traduzioni dirette di parole straniere come per esempio "grattacielo") e le figure retoriche della perifrasi e dell'ellissi generano l’atmosfera di leggere la trascrizione di un discorso orale.
    - Ci sono schemi di contrapposizione come occidente-oriente, ordine-disordine, bene-male che creano due poli. Questa polarizzazione rende più comprensibile l'argomento, perché "il lettore dovendo scegliere se ha ragione il polo A o il polo B capisce meglio ciò di cui si sta parlando". Si deve dire che contrasti come quelli citati sopra non sono per niente facili da capire, ma i giornalisti che usano questi schemi spesso descrivono solo le discordie in sé, ma non il fondo e le radici del conflitto. Così viene soddisfatta un'altra volta la fame di fatti sensazionali piuttosto che la richiesta di informazione seria.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

LO SCHELETRO DEL GIORNALE

  • All' interno del giornale le varie pagine possono avere composizioni diverse e gli articoli possono assumere più o meno importanza.
  • A seconda della loro posizione, dei tipi di titoli scelti, esse sono accompagnate da immagini o evidenziati da particolari segni grafici.

LE INTESTAZIONI

  • Ogni quotidiano presenta pagine con varie intestazioni:
  1. politica estera ed interna
  2. cronaca
  3. sport
  4. notizie economiche
  5. spettacoli
  • A scadenza più o meno fissa appaiono pagine o inserti speciali
  1. scienze in genere
  2. medicina
  3. arte
  4. tempo libero
  5. altri argomenti, a volte di interesse generale, a volte che interessano solo determinati gruppi di lettori.
  • Ad una precisa categoria di lettori si rivolgono in particolare i quotidiani specifici di certi settori, come quelli economici, quelli sportivi, e così via.

LA STRUTTURA

  • La struttura del contenuto di un giornale segnala una gerarchia delle rilevanze, ossia l'importanza di una notizia in rapporto alle notizie che si trovano nelle stessa testata.
  • La disposizione degli articoli e lo spazio dedicato ad essi dipendono quindi dalla gravità dell'argomento trattato nell'articolo.

LA GERARCHIZZAZIONE

  • Questo sistema di gerarchie si ritrova sia a un livello intersettoriale che a un livello intra-settoriale.
  • Un giornale deve decidere la collocazione dei vari settori, cioè delle rubriche, all'interno del suo tessuto, e deve stabilire anche la quantità di pagine che concede a ogni settore.
  • Nello stesso modo vengono poi trattati gli articoli all'interno di un settore.
  • Benché ci siano delle variazioni a seconda dell'attualità di un determinato evento, la collocazione delle rubriche e degli articoli è in gran parte di ordinaria amministrazione.
  • Il lettore assiduo può subito trovare ciò che vuole leggere.

LA SINTASSI DEL GIORNALE

  • Questa struttura predefinita si chiama anche la sintassi del giornale.
  • Abbiamo già detto che la prima pagina contiene:
  1. le notizie più importanti in Italia e nel mondo
  2. gli editoriali
  3. i commenti
  4. foto sensazionalistiche che richiamano l'attenzione del lettore
  5. i richiami dei servizi più importanti

Le pagine che seguono contengono interviste, dati e approfondimenti su:

  • l’attualità e lo sviluppo dei temi di prima pagina italiani o stranieri
  • gli esteri
  • la politica
  • la cultura
  • gli spettacoli
  • le opinioni
  • lo sport

LA TERZA PAGINA

  • Una delle pagine interne, tradizionalmente molto importante in vari quotidiani, è la cosiddetta 'terza pagina', nella quale appaiono articoli di alto livello culturale, firmati da giornalisti o scrittori di fama.
  • Ciò però non si verifica sempre: alcuni giornali hanno infatti una o più pagine culturali diversamente collocate.

LA PUBBLICITÀ

  • Le inserzioni pubblicitarie sono una fonte finanziaria essenziale per i giornali, e quindi la pubblicità costituisce una parte considerevole del tessuto di una testata.
  • Circa il 60% dello spazio di un giornale è occupato dalla pubblicità commerciale e circa il 90% dell'incasso di un giornale deriva da queste inserzioni.
  • Per aumentare l'effetto persuasivo della pubblicità essa viene collocata secondo gli interessi delle persone che leggono certe rubriche del giornale.
  • Così le inserzioni automobilistiche che spesso mostrano anche una ragazza attraente si trovano più probabilmente sulle pagine sportive, perché esse vengono lette soprattutto da uomini.
  • Notevole è anche la concorrenza della televisione, che nei decenni passati ha attirato la maggior parte degli investimenti pubblicitari.
  • Una conseguenza probabile è l'assimilazione dei giornali alla TV, per esempio attraverso l'imitazione del linguaggio televisivo.
  • Le pagine dispari, che durante la lettura normalmente sono quelle a destra, saltano più nell'occhio e in esse la parte in alto a destra.
  • Per questo motivo spesso la pubblicità viene esposta sulle pagine pari, in modo che il giornale risparmi i posti che attraggono una maggiore attenzione dei lettori.
  • In compenso però la pubblicità spesso è a colori, il che assicura la percezione del messaggio pubblicitario.

LA QUARTA DI COPERTINA

  • Un'importanza particolare ha l'inserzione dell'ultima pagina (detta quarta di copertina).
  • Essa è sempre un unico annuncio esteso per tutta la pagina ed è, come la maggior parte degli altri avvisi a tutta pagina, stampato a colori.
  • Visto che si trova all'esterno del quotidiano, ovvero fa parte della copertina, può essere vista anche quando il giornale non viene letto o sfogliato dal lettore.
  • Per questo è considerata la vetrina pubblicitaria del giornale.

LA PRESENTAZIONE TIPOGRAFICA

  • La presentazione tipografica del giornale, delle rubriche e di un articolo giocano un ruolo significativo per la percezione del messaggio da parte del lettore.
  • L'impaginazione, i caratteri usati, il formato delle colonne e le immagini usate influenzano fortemente il modo in cui un messaggio viene ricevuto.

L’IMPAGINAZIONE

  • L'impaginazione può essere effettuata in vari modi
  1. l'impaginazione simmetrica, che divide la pagina in due metà oppure in quattro quadranti. Ad ogni servizio, cioè ad ogni punto focale, viene data la stessa importanza. C'è un equilibrio riguardo alle dimensioni dei caratteri e riguardo al numero e alla grandezza delle immagini.
  2. L'impaginazione asimmetrica concentra i punti focali in un angolo, oppure dispone l'informazione in forma di cerchio. Questa impaginazione "circus" fa sì che il lettore debba compiere un moto circolare nel leggere tutta la pagina.
  3. L'impaginazione verticale, che usufruisce della lunghezza verticale della pagina mettendoci molte colonne strette e lunghe. La disposizione verticale lascia correre gli occhi del lettore da una riga corta all'altra, il che crea la sensazione di una lettura veloce.
  4. L'impaginazione orizzontale, che favorisce articoli che si espandono per tutta la larghezza della pagina con poche colonne larghe. Gli articoli che sono disposti orizzontalmente si rivolgono a un pubblico che ha più tempo per leggere, e quindi sono gli articoli di fondo e quelli editoriali che si espandono per tutta la pagina con colonne larghe. La maggior parte degli articoli principali è composto in questo modo.
  5. Combinazione dell'impaginazione orizzontale e di quella verticale. Se c'è un articolo principale su una pagina esso non di rado si espande almeno per tre quarti della larghezza della pagina: l'articolo è composto o da circa quattro colonne o da due colonne più larghe, e quasi sempre è dotato di un'immagine.

LE CORNICI

  • Poi ci sono le tante cornici di cui si è già parlato, che contengono degli articoli estremamente brevi.
  • La maggior parte di queste cornici è lunga più della metà del lato verticale della pagina, ma non più largo di un quinto del lato orizzontale della pagina.
  • Le notizie stampate in questo modo sono esponenti dell'impaginazione verticale.
  • Queste inquadrature si trovano sempre dalla parte destra della pagina, il che le rende più visibili anche al lettore che sfoglia velocemente il giornale.
  • Infatti noi leggiamo da sinistra a destra, e anche quando esaminiamo in modo veloce gli articoli di una pagina arriviamo alla destra prima di girare la pagina.
  • E' in questo momento che gli articoli incorniciati, che rappresentano un corpo isolato e indipendente, danno nell'occhio e fermano il lettore ancora un po'.

L'ASSIMILAZIONE DEI GIORNALI ALLA TELEVISIONE

  • Per non perdere troppi lettori i giornali cercano di assimilarsi allo stile televisivo di rappresentare le novità per essere più comprensibili ed attraenti.
  • Vengono ripresi i modelli narrativi del telegiornale, il quale coinvolge fortemente i canali auditivi e visivi dello spettatore.
  • Per rendersi simile il giornale fornisce dove può delle interviste e delle fotografie che sostengono il testo scritto.
  • Questi elementi aggiuntivi possono corrispondere interamente alla realtà dei fatti, ma il loro modo di rappresentazione carica l'atmosfera, e si parla quindi di un obiettivismo spettacolare.

L'USO DELLE FOTOGRAFIE

  • Moltissimi articoli sono dotati di fotografie e sono esse che rendono un articolo punto di focalizzazione.
  • Così si sa teoricamente dove si trova l'accento, ma allo stesso tempo l'occhio è attirato anche dalle fotografie appartenenti agli articoli secondari.
  • Il motivo per mettere nel giornale così tante immagini è il loro effetto positivo su una lettura veloce e facilitata.
  • Il modo in cui la fotografia influenza la percezione di un messaggio ha un impatto immediato e particolarmente forte anche nella maniera in cui un messaggio viene compreso, interpretato e memorizzato.
  • La fotografia, usata nel giornale, ha varie funzioni:
  1. Completa e arricchisce l'informazione fornita dall'articolo dando delle indicazioni supplementari e spiegando ciò che viene descritto nel testo.
  2. Rende più valida l'informazione in quanto serve da prova che il fatto annunciato è veramente accaduto. La fotografia assume quindi una funzione argomentativa, cioè la funzione di convincere il pubblico. Inutile dire che la credulità del pubblico viene abusata da chi manipola in modo rilevante le fotografie o le mette in un contesto che ne cambia del tutto il significato originale.
  3. Accelera la lettura: la foto può essere percepita in modo più immediato del testo scritto, e ogni tanto contiene tanta informazione che funge come strumento di sintesi e può sostituire la lettura del testo vero e proprio. Così la fotografia aiuta il giornalista ad accelerare la lettura rendendo la notizia più facilmente comprensibile.
  4. Punta all'aspetto emotivo della notizia: l'immagine ha un accesso più diretto alla mente del lettore. E' meno astratta della parola scritta, lo sforzo interpretativo è meno impegnativo e così può toccare più facilmente i sentimenti immediati ed elementari del lettore. Emozioni come per esempio la paura, la compassione o la rabbia possono essere suscitate anche dalla parola scritta, ma la fotografia con la sua immediatezza è sicuramente un metodo più efficace.
  5. Assolve una funzione analoga a quella del titolo: salta all'occhio del lettore prima del corpo testuale e apre un certo campo semantico che influenza l'interpretazione di tutto ciò che segue. Un quotidiano fatto soprattutto per chi desidera essere informati in modo rapido, spesso inserisce le fotografie per la loro capacità di sintetizzare il testo scritto. Il lettore che vede l'immagine capisce più o meno qual è l'argomento principale dell'articolo e potrebbe teoricamente procedere a un'altra notizia.
  6. Spesso le foto possono essere considerate l'informazione principale che viene poi commentata dal testo scritto. Gli elementi necessari per capire di che cosa parla l'articolo sono già contenuti nelle immagini.
  7. Frequentemente viene messa accanto a un articolo una fotografia che raffigura una persona o solo il viso di una persona che esprime in modo chiaro una certa emozione.
  8. L'immagine in sé, che potrebbe essere usata in molte altre occasioni, non porta nessuna informazione particolare, ma serve a sottolineare il lato emotivo dell'articolo.
  9. La fotografia, invece, di una persona che esprime visibilmente un certo tipo di umore cambia il suo significato a seconda del contesto in cui è inserita.
  10. Anche e soprattutto le fotografie della rubrica "Sport" focalizzano il valore emotivo delle notizie. Se si prendono in esame le fotografie che mostrano gli allenatori, si nota che quasi tutti sono stati fotografati mentre gridavano qualcosa o gesticolando con le mani. Questo tipo di immagine dà rilievo alla passione e all'impegno dei coach, e rispecchia anche il coinvolgimento emotivo di molti dei lettori di questa rubrica. Con queste foto il giornale crea un legame di solidarietà tra l'allenatore e il lettore, entrambi entusiasti dello sport.

COME VIENE LETTO UN GIORNALE
  • Una persona che legge, compie un’attività selettiva, prima, durante e dopo la lettura.
  • Questa selezione da parte del lettore si divide in tre azioni distinte che hanno un rapporto rispettivamente anteriore, contemporaneo o posteriore alla lettura.
  1. - L'esposizione selettiva: il lettore legge un giornale piuttosto che altri e sceglie un tipo di argomento o di rubrica piuttosto che altri. In generale si può dire che il lettore nello scegliere quale giornale e quale articolo leggere preferisce quelli che considera conformi o vicini al suo punto di vista, cioè quelli che probabilmente rafforzano le sue opinioni precedenti e le sue tendenze precostituite. L'esposizione dipende quindi dalla linea del giornale e dalla direzione dell'articolo. Bisogna dire che non sono solo motivi razionali che decidono cosa viene letto e cosa no, ma anche la curiosità e la fame di notizie sensazionali. Se il titolo di un articolo promette una storia straordinaria la maggior parte di noi leggerà il testo, anche se si trova in un giornale che normalmente non prenderemmo sul serio.
  2. - La percezione selettiva: inconsapevolmente il lettore trova in un articolo ciò che vuole trovare e ciò che può accettare. Come se portasse degli occhiali con un filtro che lascia passare solo certe parti dello spettro solare, il lettore percepisce solo una parte del significato di un messaggio. Gli elementi che non si adattano al suo sistema di valori non attraversano questo filtro selettivo e non vengono percepiti bene. Discrepanze fra la sua opinione e il punto di vista propagato dall'articolo non vengono gradite dal lettore perché egli "fa di ciò che legge una conferma di se stesso", e prima di cambiare la propria opinione per annullare la discrepanza il lettore probabilmente attiva incoscientemente il processo della percezione selettiva.
  3. - La memorizzazione selettiva: dopo aver letto un articolo il lettore può ricordare l'informazione centrale più o meno a lungo e più o meno bene. Spesso viene ricordato meglio ciò che è piaciuto o su cui si era d'accordo.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi

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Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TITOLAZIONE

  • La titolazione di un articolo è composta genericamente da quattro elementi:
  1. l'occhiello, una frase che dà senso alla denuncia stringata del titolo contestualizzandola. In pratica si tratta di un titoletto sopra il titolo, che ha il compito di introdurlo.
  2. il titolo, nel quale viene fornita al lettore l'essenza dell'argomento trattato: una frase graficamente in maggiore evidenza, che ha il compito di dare la notizia.
  3. il sottotitolo o sommario, che riassume il contenuto per quelli che preferiscono una lettura veloce. E' simile all'occhiello, di solito però redatto su più righe e collocato sotto il titolo, sotto la foto o incassato nel testo. La sua funzione è chiarire la notizia.
  4. il catenaccio, che riprende dichiarazioni o punti caldi del pezzo e li evidenzia all'occhio del lettore per richiamarne l'attenzione. Si tratta di un vero e proprio secondo titolo, di solito sistemato sotto il sommario, in un riquadro bianco. Il catenaccio mette l’accento su un aspetto importante della notizia.
  • L’unico elemento che non può mai mancare è ovviamente il titolo, invece occhiello, sommario e catenaccio possono o non possono esserci.
  • L’obiettivo primario da raggiungere è quello di offrire al lettore una sintesi accattivante che lo invogli a leggere l'articolo o che, per lo meno gliene offra una brevissima sintesi.
  • Tenendo conto del fatto che il lettore medio scorre il giornale più che leggerlo, è molto probabile che la sua informazione su molti argomenti derivi più dalla lettura del titolo che da quella dell'articolo.
  • Ne risulta che la titolazione diventa un elemento informativo di grande importanza.
  • Per questo spesso è sottratto al giornalista, che comunque prima di scrivere un pezzo redige sempre una bozza di titolo, ed curato direttamente dal comitato di redazione del giornale che tendenzialmente lo formula in modo da offrire, insieme alla notizia, alcuni elementi anche interpretativi della notizia stessa.

L'IMPORTANZA DEL TITOLO

  • La titolazione è importantissima perché la maggior parte dei lettori sfoglia il giornale prima di approfondire la lettura.
  • Senza dubbio i titoli influenzano fortemente il processo selettivo del lettore, che solo in un secondo passo si dedica alla lettura vera e propria degli articoli.
  • I titoli assumono quindi il compito di allettare i lettori.
  • Per risvegliare la curiosità del lettore si usano moduli sintattici e lessicali non usuali.
  • Parole brevi e persino monosillabi, giochi di parole, discorsi diretti e figure retoriche come l'inversione, l'ellissi, l'allitterazione o la metonimia. Tutte figure retoriche.
  • I titoli assomigliano così agli slogan pubblicitari.

CARATTERISTICHE TIPOGRAFICHE

  • Oltre a questi mezzi linguistici anche le caratteristiche tipografiche attraggono l'interesse del lettore.
  • I caratteri della titolatura sono molto più grandi di quelli del corpo dell'articolo e garantiscono la percezione da parte del lettore anche se egli sfoglia velocemente il giornale.
  • Il titolo non è importante solo perché crea l'interesse dei lettori, ma anche perché influenza l'interpretazione e la memorizzazione di tutto l'articolo seguente.
  • La composizione del titolo attiva un certo campo semantico che crea delle aspettative nel lettore, e che lo guida nella sua interpretazione del testo che sta per leggere.
  • L'informazione del titolo orienta il lettore nel classificare l'informazione centrale del testo seguente offrendo questa 'griglia', che può essere chiamata topic.
  • La forma del titolo segnala già di quale tipo sarà probabilmente il contenuto dell'articolo: il lettore capisce subito il valore drammatico di un titolo che si espande per tutta la pagina, anche se non ha ancora percepito il messaggio linguistico.
  • Questa capacità di guida interpretativa del titolo è favorita dalla sua precedenza cronologica, ossia dalla sua posizione all'inizio dell'articolo.
  • Un altro fatto che sostiene la funzione di guida interpretativa del titolo è la maggiore possibilità di essere riletto e così memorizzato meglio.

LA TITOLAZIONE ALL'INTERNO DEL TESTO

  • E' costituita da parole-chiave che servono a distinguere varie parti dell'articolo e a rompere la monotonia di una lettura ininterrotta.
  • La scelta delle parole-chiave è importante quanto la formulazione del titolo principale, perché accentua certe parti della notizia piuttosto che altre, e dirige l'interpretazione dell'informazione offerta.

CATEGORIE

  • Da un punto di vista formale i titoli si dividono in due categorie:
  1. titoli caldi, detti ad effetto o emotivi, che danno la notizia in maniera diretta (ad es. 'FALCONE ASSASSINATO') o che puntano sugli aspetti emozionali collegati alla notizia stessa (appartengono a questa categoria molti titoli ad una sola parola, tipo TERREMOTO o DISASTRO AEREO ecc).
  2. titoli freddi, detti informativi, che puntano di più su dati di fatto (ad es. 'FUGA DI GAS', 'CROLLA UNA PALAZZINA'). Sempre più usati, inoltre, i titoli che riportano stralci sintetici di dichiarazioni dei protagonisti della notizia stessa (ad es. <<....>>, dichiarazione di musulmani moderati sulla legge francese che vieta l'esibizione di abbigliamento di tipo confessionale).

LO STILE

  • Nei titoli e all'inizio degli articoli prevalgono i nomi, il che ha una funzione esplicativa: è possibile spiegare di più in meno spazio, non utilizzando troppi verbi che spesso non risultano necessari per fornire delle informazioni nuove.
  • Dovendo infatti sintetizzare al massimo la notizia, prevale generalmente lo stile nominale (senza verbi espressi come 'UN ESAME DI STATO ANCHE PER LA LICENZA MEDIA', che sottintende CI SARA' oppure 'AUTO BOMBE E AGGUATI, IRAQ NEL SANGUE', che sottintende SI SONO VERIFICATI ATTENTATI CON).
  • Sono molto usati:
  1. modi di dire;
  2. giochi di parole (calembour);
  3. titoli di film;
  4. citazioni letterarie;
  5. una dichiarazione forte;
  6. interrogativi;
  7. frasi-paradosso.
  • L'intento è quello di incuriosire il lettore, ma anche di orientare la sua interpretazione.
  • Si cerca anche di gratificare chi legge, presentandogli una frase che non può essere decodificata senza una qualche conoscenza culturale.
  • Invece di prolungare il discorso con i verbi, esplicitando ogni dettaglio, l'autore può fidarsi della capacità del lettore di immaginarsi ciò che non è detto.
  • Questa sintesi dell'informazione serve a coinvolgere l'attenzione del lettore che di solito non vuole leggere troppo.
  • Lo stile nominale viene applicato in molti altri prodotti testuali, come per esempio nei testi scientifici-informativi, ma anche in modo meno teorico nel gergo militare, dove i comandi devono essere brevi e chiari, ma nondimeno completi.

LE FIGURE RETORICHE

  • I titoli danno spazio a un massiccio uso di figure retoriche e di costruzioni lessicali e sintattiche non usuali.
  • Una di queste figure, che serve soprattutto a una formulazione breve ed espressiva del titolo, è la metonimia, ossia la sostituzione di una parola con un'altra che è semanticamente legata alla prima.

- Così il titolo "Putin trionfa, Casa Bianca critica" fa chiaro che si parla di una controversia tra uomini politici rispettivamente della Russia e degli Stati Uniti, anche se i due paesi non vengono esplicitati.

- E se leggiamo "Morandi: Sanremo non deve morire" sappiamo subito che il cantante si riferisce al festival musicale di Sanremo, sebbene sia menzionato solo il luogo dove si tiene il festival.

- Anche il titolo "L'Africa all'Auditorium" segnala senza dubbi il concerto di un gruppo africano che si tiene sul palcoscenico dell'Auditorium di Roma, e non la presenza di tutta l'Africa in questo luogo.

L'USO DEI DISCORSI DIRETTI

  • La presenza di citazioni già nel titolo aumenta la credibilità di ciò che è descritto nel testo accentuando che non è stato il giornale ad inventarsi l'informazione successiva, ma che essa si basa su ciò che hanno detto dei personaggi coinvolti nella vicenda.

- Il titolo "Martino:'Temo attacchi virulenti'" ha un'aria autorevole e convincente visto che è stato il ministro della Difesa della scorsa legislatura che ha formulato questa frase.

- "Bush: 'Tocca a Bin Laden'" è un altro esempio che mostra l'effetto del discorso diretto nel titolo: Si usufruisce del ruolo già etichettato del presidente statunitense di essere il cacciatore dei terroristi, e oltre a ciò si personalizza tutta la vicenda. La battaglia contro il terrorismo non è più un'operazione multilaterale ed internazionale, ma diventa interesse personale del presidente Bush, il che sottolinea la grande responsabilità che egli sembra assumersi.

DOMANDA - RISPOSTA

  • Molto spesso nei titoli si ritrova una formulazione del tipo domanda-risposta.
  • I seguenti esempi fanno vedere come il giornale ponga una domanda (magari una domanda che si fa anche la maggior parte del pubblico) a cui dà subito dopo la risposta:

- "L'affare? Grande distribuzione o vendita diretta"

- "Le visite? Si fanno a 200 all'ora"

- "I 150 km orari? Frenano"

- "La città? Sicura , ma non troppo"

  • E' un modo abbastanza facile di introdurre l'argomento centrale, nell'interrogativa, e a riassumere l'informazione offerta dal giornale nella risposta.
  • Questo tipo di formulazione ha un effetto simile a quello dei discorsi diretti: si ha l'impressione che sia stato intervistato qualcuno che in questo articolo risponde alla domanda che gli è stata posta.

L'ELLISSI

  • Genericamente l'uso dello stile nominale è un metodo per rendere "telegrafici" i titoli e per comunicare più informazione tramite un numero molto limitato di parole.
  • Ma lo stile nominale non porta sempre ad una formulazione breve, anzi, ci sono anche dei titoli che, pur non essendo muniti di nessun verbo, sono piuttosto lunghi, cioè composti da otto parole o più:

- "Il meteorologo: neve a Natale, Capodanno al gelo"

- "Risate sotto l'albero: da Montesano al 'Trio', fino al 'duo' di Zelig"

- "Mancini nei guai: contro i nerazzuri out Peruzzi, Inzaghi e Giannichedda"

  • Lo stile nominale si distingue dalla figura retorica dell'ellissi per il fatto che non manca solo il verbo, ma che i nomi vengono usati in modo eccessivo. Come abbiamo visto i titoli possono così diventare abbastanza lunghi, mentre invece l'ellissi spesso è una proposizione molto corta.

FUNZIONI COMUNICATIVE

  • Un titolo può avere, al di là dell0 scopo puramente informativo, anche:
  1. una funzione espressiva: tutte le volte che cerca di sollecitare emozioni nel ricevente (usando parole ad effetto o puntando sugli aspetti più tragici di una vicenda: dire 'ATTENTATO: STRAGE DI CIVILI' è diverso che dire 'ATTENTATO: 12 MORTI').
  2. una funzione imperativa: tutte le volte che formula una valutazione alla quale indirettamente chiede al lettore di aderire. Da questo punto di vista risulta molto importante l'uso dell'aggettivazione e la scelta delle parole (è diverso titolare 'GRANDE INDUSTRIA: PERSI 19 MILA POSTI DI LAVORO' oppure 'LA GRANDE INDUSTRIA SFORNA 19 MILA DISOCCUPATI IN PIÙ'. Allo stesso modo è diverso dire 'L'ECONOMIA ITALIANA RISTAGNA' oppure 'LA RIPRESA SI FA ATTENDERE' oppure 'SEVERO MONITO DEL QUIRINALE' rispetto a 'IL RICHIAMO DEL QUIRINALE' in relazione ad un discorso del presidente della repubblica sulle vicende politiche.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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