22/02/08

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RILEGGI
ALLA RICERCA DI INFORMAZIONI













QUANDO UN FATTO DIVENTA UNA NOTIZIA

  • La notizia è il nucleo di ogni giornale

COSA TRASFORMA O DÀ DIGNITÀ DI NOTIZIA AD UN FATTO?

Diciamo che un fatto prende la valenza di notizia se possiede una o più delle seguenti caratteristiche:

  • la carica di novità e la singolarità che ha di per sé stesso
  • l'importanza pratica che assume per la gente
  • le possibili conseguenze
  • la vicinanza fisica o anche semplicemente psicologica con le attese dei lettori
  • la possibilità di far leva sulle emozioni e di creare un senso di attesa
  • lo sviluppo che un avvenimento promette
  • il carattere di esclusiva

IL GIORNALISTA FILTRA LE NOTIZIE

Vi siete mai chiesti cos'è una notizia e sul modo in cui essa nasce?

  • Una notizia è un evento dei tanti che ci circondano, che suscita abbastanza attenzione da essere scelto da un giornalista che poi lo trasforma in un testo scritto.
  • In questo processo di trasformazione l'evento, di cui il giornalista ha raccolto diverse informazioni, viene ricostruito ed alcune parti sono accentuate, altre sono solo menzionate, altre ancora vengono cancellate del tutto.
  • Il giornalista funge come filtro dell'enorme quantità dei dati: preinterpreta e precondiziona l'evento che descrive.
  • Dunque ogni notizia è una rappresentazione personale di un evento reale, prodotta da un giornalista, che non sceglie solo cosa scrive, ma anche come lo esprime.

LA GERARCHIA DELLE RILEVANZE

  • Per dare importanza ad una notizia (e viceversa per toglierla) si usano diverse strategie:
  1. LA POSIZIONE
  • Il giornale è suddiviso in un numero pari di pagine
  • ogni pagina e suddivisa in tre tagli:
  1. Taglio alto (che è il più importante)
  2. Taglio medio
  3. Taglio basso
  • Nel giornale le notizie sono impostate in modo tematico (un tema per ogni pagina: esteri, interni, cronaca ecc.), tranne la prima pagina che rappresenta una specie di sommario delle notizie che si leggeranno poi nelle altre pagine.
  • Nella prima pagina non ci sono di solito articoli interi, ma solo introduzioni che continuano poi nelle pagine interne.
  • Le notizie sono disposte a seconda dell’importanza che il giornale attribuisce loro.
  • L'ordine di importanza diminuisce dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra, cioè segue il normale senso di lettura.
  • Le prime 10 - 12 pagine sono tematiche (Interni, Estero, Cronaca). La sequenzialità dei temi trattati cambia secondo la gerarchia di importanza delle notizie all'ordine del giorno (nelle prime pagine le più importanti e poi via via diminuendo).
  • Dopo queste pagine iniziano le rubriche fisse che sono:
  1. Economia
  2. Cultura e Spettacolo
  3. Sport
  4. Cronaca Locale
  1. LO SPAZIO
  • Le pagine del giornale sono suddivise il 7 colonne.
  • In base allo spazio che occupa l’articolo si comprende la sua importanza.
  • Un articolo che occupa 7 colonne sarà più importante di un articolo che ne occupa 4.
  1. IL TITOLO
  • Per capire se un articolo è importante si prende in considerazione la dimensione dei caratteri con cui è scritto il titolo dell’articolo.
  1. LE IMMAGINI
  • In base alla grandezza ed al colore di un’immagine che lo accompagna o lo affianca, l’articolo è più visibile e questo contribuisce ad indurre alla lettura.

COSA GUIDA LE SCELTE DEL GIORNALISTA?

  • La notizia nasce dalla domanda del pubblico.
  • Il gusto del pubblico determina le scelte del giornalista.
  • Questa tesi è abbastanza pessimista nei confronti dell'indipendenza del giornalismo, e magari non tutti quelli che forniscono informazione si lasciano influenzare dal gusto corrente dei lettori.
  • Comunque sia, il gusto del pubblico ha una grande influenza sulla nascita delle notizie, e vale la pena di indagare un po' su ciò che è favorito da questo gusto:
  1. La spettacolarità: una notizia che si riferisce ad un fatto spettacolare, raro e bizzarro, stimola più la curiosità che considerazioni serie. L'evento viene presentato in modo più drammatico di quanto sarebbe stato comunicato da un'esposizione pura dei fatti. Il "come" della rappresentazione è più importante del "cosa" e il lettore è incline a considerare la notizia, per quanto crudele e triste, uno spettacolo divertente. La spettacolarizzazione di un fatto serio attraverso l'esagerazione del lato drammatico della notizia piace per l'eccitazione emotiva, e può attrarre anche persone che normalmente non leggerebbero un giornale. Va detto che la fame delle notizie spettacolari può diminuire la capacità critica dei lettori: per ottenere la soddisfazione di una tale notizia ci si fida della sua veridicità anche se le fonti rimangono occulte.
  2. Il conflitto: il tema del conflitto facilita la comprensione di una vicenda. La tematica del conflitto è gradita dal pubblico e di conseguenza appare spesso nei giornali.
  3. Lo smascheramento: un'informazione nascosta e segreta che viene scoperta ed esposta da un giornalista suscita sempre grandissima attenzione. La nascita di una notizia che rivela qualcosa è estremamente veloce - ciò che viene scovato, uno scandalo o un conflitto nascosto, diventa subito notizia.

Vedi: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.


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Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

ALLA RICERCA DI INFORMAZIONI

  • Prima regola per un buon giornalista è documentarsi.
  • Ovvero ottenere informazioni su un argomento, su un fatto, su una realtà di cui vuole scrivere.
  • Per farlo deve attingere a documenti, dichiarazioni, testimonianze che attestino la veridicità del fatto e che gli permettano di articolare il pezzo che vuole scrivere.

LA DOCUMENTAZIONE

  • Una volta individuato l'argomento di cui vuole parlare, la ricerca del giornalista partirà dal generale per andare sempre più nel particolare:
  1. prima reperirà il materiale argomentativo;
  2. poi verificherà l'esistenza di possibili testimonianze;
  3. infine verificherà l'attendibilità di queste testimonianze.
  • Può anche accadere che il giornalista sia incuriosito e stimolato alla scrittura di un argomento da una dichiarazione o da una 'soffiata' (indiscrezione o confidenza):
  1. In questo caso la sua ricerca partirà dall'attendibilità della fonte e dalla verifica della veridicità di quanto appreso.
  2. Successivamente sarà raccolto il materiale necessario per costruire il pezzo.
  3. Nella raccolta di informazioni, per garantire l'imparzialità del pezzo, sarà cura del giornalista reperire informazioni e dichiarazioni da più punti di vista.

LE FONTI

  • La fonte è l’elemento che separa nettamente un tema da un articolo.
  • In un tema si scrive quello che si vuole, che si pensa, che si è studiato, si possono fare delle divagazioni.
  • Un articolo si scrive per i lettori, per informarli e per questo deve essere scritto nel rispetto di un fatto realmente accaduto.
  • Se il giornalista non è stato testimone in prima persona di quanto accaduto deve necessariamente ricorrere ad una fonte.
  • Deve attingere le informazioni da altri e verificare la veridicità di queste informazioni.

DA DOVE PROVENGONO?

  • Per i mass media in generale fonte di una notizia possono essere:
  1. un'agenzia d'informazione;
  2. un corrispondente che si trova nel sito dell'evento;
  3. un cronista esperto che si rivolge particolarmente alle fonti del suo campo di specializzazione;
  4. gli uffici stampa delle diverse istituzioni private e pubbliche.
  • Anche se si sa bene che ognuno di questi tipi di fonte fornisce al giornalista delle verità preconfezionate e non imparziali, soprattutto se l'istituzione o la persona da cui deriva l'informazione è essa stessa coinvolta nella faccenda, la fonte di una notizia opera come un elemento importante per l'efficacia persuasiva dei media.
  • Dalla credibilità della fonte dipende quanto essa possa influenzare il lettore nell’interpretazione della notizia e quanto essa possa confermare o modificare le sue opinioni.

LA CREDIBILITÀ

  • Nel caso del giornale la credibilità di un articolo è determinata da una serie di fattori:
    - La competenza di chi scrive nell'ambito di cui parla l'articolo è essenziale per vincere la fiducia del pubblico. Un giornale impiega quindi per ogni rubrica dei giornalisti che sono specializzati nelle rispettive tematiche, oppure impiega degli esperti che scrivono esclusivamente per questo giornale un articolo, sotto il quale mettono la loro firma autorevole e convincente.
    - Una certa professionalità, cioè l'assenza di interessi personali e il rispetto delle regole professionali, aumentano l'affidabilità della fonte. Se, per esempio, vengono presentati anche degli argomenti sfavorevoli rispetto al punto di vista della fonte, essa appare più imparziale.
    - Il sentimento di familiarità con il pubblico. Soprattutto la televisione è capace di creare questo sentimento, visto che il giornalista sullo schermo sembra essere molto vicino, quasi nella stanza dello spettatore. Ma anche i quotidiani cercano di avvicinare la fonte al lettore mettendo una fotografia del giornalista accanto all'articolo o dedicando un certo spazio del giornale a un personaggio famoso, il cui nome viene enfatizzato tanto quanto il titolo o persino di più.
  • Oltre a questi fattori, che sono direttamente collegati alla lettura dell'articolo che ci dà un'immagine del soggetto scrivente o trattato mentre leggiamo, ci sono anche fattori esterni dalla lettura che entrano in gioco.
  • le pre-informazioni che si hanno sulla fonte influenzano fortemente la prontezza del pubblico a credere a ciò che viene comunicato.
  • Se la fonte gode di un prestigio alto - per esempio un personaggio che funge come opinion leader e che viene intervistato dai vari mass media - essa è senza dubbio molto efficace per persuadere e convincere, qualunque sia l'argomento di cui parla.

TIPI DI FONTI

  1. Fonti ufficiali, provenienti da testimonianze e rese note al pubblico.
  2. Fonti riservate, non rese note al pubblico. La fonte può non essere citata soltanto nel caso in cui essa stessa abbia chiesto di rimanere riservata. Il giornalista deve comunque informare il pubblico di tale circostanza.
  3. Fonti documentarie, provenienti dagli archivi e rese note al pubblico

CONCLUDENDO

  • Il giornale riceve informazioni basandosi su alcune fonti.
  • Queste fonti sono:
  1. gli inviati, che dalla redazione si spostano sino al luogo della notizia;
  2. i corrispondenti, che vivono in un paese straniero;
  3. agenzie di stampa, che sono di servizi a pagamento che garantiscono informazioni da tutto il mondo in tempo reale;
  4. oltre ad esse ciascun giornale ha un suo archivio che contiene informazioni (articoli o foto) su moltissimi argomenti. Questi servono per ricostruire la storia di alcuni eventi.

LA LIBERTÀ DI STAMPA

  • Per un giornalista pubblicare una notizia di cui è venuto a conoscenza è un dovere.
  • Deve sempre però verificare l'attendibilità delle fonti da cui ha preso spunto.
  • Non è obbligatorio per un giornalista rivelare, in caso di fonti confidenziali, la loro natura.
  • Infatti, se è vero che la libertà d'espressione costituisce uno dei fondamenti essenziali di una società democratica, è altrettanto importante che sia garantista ai giornalisti la protezione delle fonti, soprattutto quelle riservate.
  • Questo è uno dei pilastri della libertà di stampa.
  • L'assenza di una tale protezione potrebbe dissuadere 'le talpe' dall'aiutare la stampa ad informare il pubblico su questioni d'interesse generale.
  • Di conseguenza, la stampa potrebbe non essere più in grado di svolgere il suo ruolo indispensabile di 'cane da guardia' e il suo atteggiamento nel fornire informazioni precise e affidabili potrebbe risultare ridotto.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi

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15/02/08

SINTETIZZA QUESTO PEZZO

RILEGGI
VOGLIA DI COMUNICARE

IL GIORNALISMO TELEVISIVO

DI COSA STIAMO PARLANDO?

  • Il telegiornale, o TG, è un tipo di programma televisivo durante il quale sono presentate le notizie del giorno.
  • E' una delle trasmissioni più importanti della programmazione delle reti televisive generaliste.
  • Va in onda tutti i giorni più volte al giorno.
  • Ogni redazione sceglie quando mandare in onda le proprie edizioni.

Per un palinsesto (vedi GLOSSARIO) dettagliato dei TG delle singole testate clicca sui link riportati di seguito

  • Le notizie possono essere lette in diretta da un giornalista con l'arricchimento di filmati ed immagini oppure sotto forma di brevi servizi televisivi giunti dagli inviati sul posto.

TESTATE NAZIONALI - i link attivati di seguito riportano informazioni sulle diverse testate: storia, rubriche, direttori responsabili, etc.

TESTATE REGIONALI

PIATTAFORMA DIGITALE SATELLITARE


LA STRUTTURA

  • La struttura di un TG è diversa da quella di un giornale, per la natura stessa del mezzo di comunicazione adoperato, anche se è possibile riscontrare qualche somiglianza:
  1. Il sommario, con i titoli di testa, che informano sinteticamente circa il contenuto della trasmissione - come nella prima pagina di un quotidiano. Fino a qualche anno fa il sommario era successivo alla sigla. Oggi, almeno per le edizioni appena antecedenti i programmi di prima serata (detta prime time), il 'riassunto' delle notizie trattate viene lanciato qualche minuto prima dell’inizio della trasmissione per richiamare l’attenzione del pubblico. Uno share elevato (vedi GLOSSARIO e la differenza con AUDIENCE) del TG di prima serata incide sulla richiesta di spazi pubblicitari durante il prime time, e conseguentemente l'emittente televisiva, sia essa pubblica o privata, può aumentare il prezzo di questi spazi per chi voglia usufruirne.
  2. Segue la sigla - ogni TG ha la propria. La sigla è come il nome della testata per i quotidiani ed i periodici.
  3. Subito dopo viene un nuovo lancio dei titoli di testa, per chi avesse perso il sommario di pre-apertura.
  4. A questo punto il conduttore in studio presenta i servizi con note introduttive, garantendo continuità e scorrevolezza nel passaggio dall'uno all'altro - questa figura sostituisce la mano del lettore nello sfogliare le pagine.
  5. genericamente al termine della presentazione, viene trasmesso il servizio in esterna, che ha la durata minima di un minuto e trenta secondi.
  6. si ritorna in studio per la presentazione dettagliata dei servizi successivi.

IL TAGLIO

  • Ogni edizione del TG contiene generalmente dagli 8 ai 15 servizi .
  • La scelta dei nuclei informativi è arbitraria (a discrezione del direttore)
  • l'analisi delle notizie indica le inclinazioni e le preferenze della testata prima ancora dell'importanza degli eventi.
COSA FA UN TG?
  • sottolinea alcune notizie tra quelle che arrivano dalle agenzie, dai comunicati stampa o da altre fonti;
  • ne elimina altre;
  • le cataloga;
  • le sceglie;
  • le ripropone al pubblico (tele-ascoltatori) con un taglio.
PARTI COSTITUTIVE
  • titoli letti dal conduttore;
  • servizi filmati;
  • collegamenti in diretta;
  • testi di raccordo letti dal conduttore tra un servizio e l'altro che vengono definiti "vivi";
  • interventi del conduttore.
GERARCHIA
  • direttore responsabile;
  • vice direttore;
  • capo redattori, responsabili dei singoli servizi:
  1. -redazione cronaca
  2. -redazione politico
  3. -redazione economico
  4. -redazione esteri
  5. -redazione cinema e spettacoli
  6. -redazioni esterne
  • collaboratori ed inviati.

IL PRODOTTO

  • Il TG è costituito dall'assemblaggio di più servizi video della durata di un minuto e trenta secondi (salvo diverse esigenze). Per realizzare i servizi giornalistici una troupe inviata sul posto effettua le riprese video, realizza eventuali interviste, compone i testi che vengono letti da una voce fuori-campo e successivamente esegue il montaggio professionale del materiale così acquisito.
  • Quando le immagini rischiano di distrarre il telespettatore, o non ce ne sono di corrispondenti al testo o si parla di concetti astratti, si ricorre ad immagini generiche, oppure si inquadra il giornalista che parla.

IL COMMENTO
  • Quando si scrive un testo televisivo bisogna sempre pensare da quali immagini sarà accompagnato.
  • La notizia in televisione esiste, in massima parte, perché esistono le immagini, anche se si vedono dei telegiornali che non fanno uso di immagini
  • La scrittura di un testo per un telegiornale deve fare necessariamente i conti con un grande nemico: il tempo.
  • Per quanto si possano prevedere gli avvenimenti ed anticipare il lavoro per il confezionamento delle notizie, ci sarà sempre il bisogno di scrivere in poco tempo.
  • A volte questo tempo è talmente ridotto che non c’è alcun margine per poter scrivere la notizia e si deve ricorrere all’improvvisazione magari sulla base di pochi appunti o di un flash d’agenzia.
  • La fretta imposta dai fatti, per certi versi, può rivelarsi un buon consigliere. Può sembrare un paradosso ma in certi casi condiziona il giornalista ad uno stile semplice, immediato, comprensibile e più spontaneo.

IL LINGUAGGIO

  • Il linguaggio dell'informazione televisiva è comprensibile a tutti.
  • Non usa dialetti e cerca di comunicare con il telespettatore usando termini semplici.
  • Questo linguaggio semplificato è spesso infarcito di frasi fatte e luoghi comuni, ma molto veloce e compreso da tutti.
  • Le modificazioni linguistiche introdotte dalla televisione non riguardano solo i vocaboli ma la sintassi.
  • L’offerta di spot, di notizie brevi, la diffusione dei frammentari videoclip hanno prodotto un modo di esprimersi costruito su salti logici, frammenti di discorsi, slogan.

L'USO DELLA PAROLA

  • Per quanto si possano esaltare le immagini e riconoscere loro una grande potenza descrittiva, non si può negare il ruolo fondamentale che riveste la parola.
  • Ma di quale parola c’è bisogno in televisione?
  • Ogni parola cambia significato se accompagnata da un’intonazione, da musica, rumori, da immagini, che possono arricchirne o svilirne il contenuto.
  • La parola è perciò solo una parte di quello che viene trasmesso, comunicato, a differenza della letteratura dove la parola è tutto (o quasi).
  • La parola preparata dall'autore televisivo deve essere chiara, comprensibile, sia per fonetica che per contenuto, le immagini che l’accompagnano non devono sovrastarla né essere insignificanti.
  • La televisione è un mezzo che arriva indistintamente nelle case di milioni di persone che non hanno possibilità di rileggere, rivedere un inserto che non hanno capito bene.

L'ATTACCO

  • In TV le notizie non sono quasi mai accompagnate dal titolo, dal sommario e dall’occhiello, come nei giornali, che permettono al lettore di farsi un’idea della notizia. In TV l’assenza di questi elementi, che rendono più immediato e chiaro il testo, deve spingere l'autore televisivo a scrivere nel modo più preciso possibile.
  • L’attacco è importante in ogni pezzo ed è molto utile un testo che susciti l’attenzione fin dalla prima frase, assolvendo in parte alle funzioni di titolo e sommario.

- "Buone notizie per gli amanti della bicicletta! ", apre un servizio su nuove piste ciclabili nelle grandi città.

- "I nostri figli vivranno in un mondo meno armato...", è l’inizio del servizio di un autore televisivo scritto su un accordo per la limitazione degli armamenti.

- "Ha ragione il proverbio: chi va piano, va sano e va lontano...", è il commento agli effetti benefici provocati dall’introduzione di nuovi limiti di velocità.

  • In televisione anche lo spazio bianco tra le parole, il silenzio, è espressivo. Una pausa dopo un nome può assumere un significato maggiore di cento parole.
  • Le parole che vengono pronunciate devono sembrare il più possibile naturali, facili, senza astrusità. La scrittura di un testo per la TV è soggetta al rispetto di un codice di comunicazione preciso, l’unico attraverso il quale giornalista e telespettatore possono comunicare efficacemente. Se i canoni di questo codice di comunicazione saltano, non c’è comprensione.

IL MONTAGGIO

  • Dovendo l'autore televisivo scrivere la notizia in un breve lasso di tempo potrà chiedere al montatore di scegliere delle immagini generiche che possano accompagnare il servizio.
  • Qualche indicazione sommaria del giornalista o dell'autore televisivo è spesso sufficiente al montatore per preparare la parte video del servizio
  • Mentre il montatore prepara queste immagini, il giornalista o l'autore televisivo scrive il suo testo calcolando la lunghezza al suo tempo di lettura.
  • Terminato il testo il giornalista va in moviola e guarda quello che ha preparato il montatore.
  • Se non ci sono particolari contrarietà, sarà sufficiente unire - con un’operazione semplicissima - la voce del giornalista o dell'autore televisivo con le immagini e il servizio è pronto.
  • Questa procedura non è certo delle più ortodosse e non in tutte le redazioni viene adottata perché scombina un po’ ruoli e mansioni

IL MONDO NEL SATELLITE

  • Grazie ai suoi inviati dotati di antenne paraboliche e trasmettitori portatili, che trasmettono e ricevono da qualsiasi punto del mondo, le televisioni di tutto il mondo hanno collegato i luoghi degli eventi con il satellite e, senza altri passaggi, virtualmente fra di loro, comandi militari, ambasciate, quartieri generali, cancellerie, rendendo al tempo stesso edotta e partecipe in diretta una platea sterminata nei cinque continenti.
  • L'occhio implacabile del telegiornale come la CNN, Cable News Network, il canale televisivo satellitare planetario di distribuzione in diretta di news 24 ore su 24 (e, più di recente Al Jazeera, che trasmette dal Qatar), ha potuto così diventare attore protagonista nell'immaginario collettivo di tutti gli avvenimenti di portata storica: dalla Guerra del Golfo a Piazza Tienanmen, dalla caduta dal muro di Berlino alla crisi sovietica del 1992-1993, fino ai recenti avvenimenti legati agli attentati di New York e di Washington.
  • La televisione non solo ci fornisce un mezzo conoscitivo diretto ed istantaneo ma condiziona fortemente la nostra cultura e la omologa a volte in modo tale che l'informazione non si sottrae comunque, anch'essa, ad effetti di possibile manipolazione della opinione pubblica e di produzione, quindi, di iper realtà strettamente legate alla diffusione di massa del mezzo elettronico. Il mondo delle immagini delle news fornite dal telegiornale diventa così inarrestabile, è produzione del reale ma, come definisce meglio il sociologo francese Baudrillard (1976), diviene per la forza stessa del suo impatto "un reale più reale del reale stesso".

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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VOGLIA DI COMUNICARE

Avventurarsi nel mondo della scrittura giornalistica significa scoprire un nuovo modo di 'raccontare' chiaro ed essenziale, con un proprio stile, un proprio fine e proprie regole.

RICORDA

  • Lo stile giornalistico è quello della prosa.
  • Le notizie sono storie che il giornalista racconta.
  • Il giornalista racconta storie vere: i fatti.
  • Un fatto deve essere raccontato in modo semplice e comprensibile.
  • Il giornalista, come uno storico del momento, coglie del fatto la sua importanza e ne scrive in modo imparziale.
  • E' dovere del giornalista stimolare il senso critico del lettore analizzando i fatti da più punti di vista.
  • La scrittura giornalistica deve essere comprensibile, coinvolgente e sintetica.
  • Un buon giornalista cerca di soddisfare la curiosità del lettore, anticipandone le probabili domande e fornendo le relative risposte.

L'ABC

  • I tre aspetti fondamentali del giornalismo contemporaneo (ABC del giornalismo anglosassone) sono:
  1. la precisione (accuracy in inglese)
  2. la brevità
  3. la chiarezza

IL LINGUAGGIO

  • la prosa giornalistica è esplicita e precisa, con la tendenza ad escludere, per quanto possibile, qualsiasi espressione di tipo gergale.
  • Di norma, i giornalisti impiegano sempre la più breve fra diverse parole equivalenti.
  • Forniscono aneddoti, esempi e metafore, impiegando raramente generalizzazioni senza colore o idee astratte.
  • Spesso evitano di utilizzare la stessa parola più volte nel medesimo paragrafo (in inglese echo).
  • Usano un linguaggio imparziale, scevro di giudizi personali. I giornalisti infatti giudicano i termini di parte e le opinioni non dichiarate come espressioni da editoriale o 'fallimenti di obiettività'.

LA STRUTTURA A PIRAMIDE INVERTITA

  • Un giornalista dispone gli elementi più rilevanti ed essenziali a partire dall'inizio dell'articolo stesso (principio top-loading).
  • Segue poi l'informazione di supporto in ordine decrescente di importanza.

QUESTIONI DI PRATICITÀ

  • Questo genere di impianto consente l'interruzione della lettura anche dopo breve tempo senza rinunciare all'essenza della notizia.
  • Offre la possibilità ai lettori di immergersi in un determinato argomento al livello di profondità desiderato, dettato dalla loro curiosità e senza l'imposizione di dettagli che poi si rivelano poco significativi.
  • La piramide invertita consente anche all'editor ed al resto della redazione di intervenire rapidamente per creare spazio per annunci pubblicitari o notizie dell'ultima ora semplicemente "tagliando" i paragrafi dal basso.
  • Questa impostazione permette di troncare gli articoli in qualsiasi punto, con aggiustamenti relativamente agevoli.

PRIMA DI INIZIARE

  • Scegli temi connessi alla realtà descritta.
  • Raccogli più materiale possibile: documentati e raccogli informazioni da tutte le fonti possibili.
  • Confrontati con i compagni: è molto utile una discussione preliminare in redazione prima di mettersi a scrivere.
  • Organizza il materiale in una scaletta per non scrivere a getto continuo. Non devi mai costringere il lettore ad inseguire faticosamente il tuo disordine mentale. Il tuo dovere è informarlo e chiarirgli le idee.
  • Tra i toni della denuncia urlata e quelli del lamentarsi continuo, è meglio scegliere una terza via: i toni asciutti ed essenziali del racconto dei fatti sono sempre più efficaci
  • Tieni sempre presente chi sono i tuoi lettori
  • Quando si parla di problemi sociali l’esperienza individuale, uno o più testimoni servono per introdurre i lettori a problematiche di carattere collettivo.
  • Devi dare agli articoli un taglio prettamente 'sociale', evitando di scivolare sul terreno delle ideologie, dove si corre il rischio di discutere all’infinito senza approdare ad alcun risultato.
  • Evita gli articoli generici.


Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.


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08/02/08

PROVA A FARE UN TITOLO

Leggi il 'pezzo' e poi fai l'esercizio...

" La Terra è ammalata, il clima è impazzito, le risorse si assottigliano. Pian piano (troppo piano) se ne stanno accorgendo un po’ tutti. Ma la gente non vuole sapere; vuole sperare. E così la gente «rimuove» le cattive notizie. Chi ne dà notizia è un catastrofico, un apocalittico, e magari anche un uccello di malaugurio. Ma se una cattiva notizia è vera, allora è vera. Ed è purtroppo vero—la scienza è pressoché unanime nel certificarlo— che siamo al cospetto di una catastrofe ecologica che andrà a rendere invivibile anche la vita dell’uomo. Comincio dalla notizia più sconfortante: che i più indifferenti al loro stesso destino sono i giovani. Gli spregiati anziani si battono, in definitiva, per le generazioni future (al momento della resa dei conti loro, gli anziani del Duemila, non ci saranno più). Ma i giovani se ne sbattono, non gliene frega niente.

Il documentario americano di Al Gore, 'Una verità scomoda', sul riscaldamento globale è stato visto da molta gente; ma, a quanto pare, da un pubblico tutto al di sopra dei 40 anni, nessuno, o quasi, sotto. Il cosiddetto popolo di Seattle gira il mondo diffondendo sciocchezze sul capitalismo e sulla globalizzazione, senza capire che la loro causa dovrebbe essere di salvare la Terra e, con essa, se stessi. Però anche tra i quarantenni in su l’istinto è di «struzzeggiare». Anche se l’evidenza scientifica sul collasso ecologico è ormai schiacciante, per il grosso pubblico ogni pretesto è buono per non crederci. Il dibattito si svolge su tre fronti: la fallibilità delle previsioni, l’incertezza sulle cause, e quindi sulle «colpe», l’efficacia dei rimedi...

... Nelle previsioni bisogna distinguere tra prevedere un trend, una linea di tendenza, e prevedere una scadenza. ... La Terra si sta scaldando più rapidamente del previsto. E lo stesso vale per l’esaurimento del petrolio, che potrebbe avvenire anzitempo. Invece la previsione di un trend è raramente sbagliata. Perché in questo caso non anticipiamo il «quando» di un evento, ma che avverrà. E il punto è che lo sbaglio cronologico (di date) non scredita la credibilità di un andamento.

... L’ambientalista scettico ci racconta che le oscillazioni climatiche ci sono sempre state, e quindi che sono causate da fattori naturali e astronomici che sfuggono al nostro controllo. Se così fosse, saremmo impotenti. Ma per fortuna non è così. Nell’ultimo milione di anni i cicli glaciali sulla Terra si sono ripetuti ... MA ESISTONO ... radicali differenze tra quei passati e il nostro presente. Il nostro cambiamento è velocissimo e cumulativo, il che induce a sospettare uno sviluppo lineare «senza ritorno », e cioè senza ciclicità.

A conferma basta la logica, l’argomento che i fattori scatenanti dell’inquinamento dell’atmosfera e anche del suolo non esistevano in passato. L’inquinamento industriale, l’inquinamento da automobili, l’inquinamento da produzione di energia, e così via, sono una novità assoluta. Inoltre il problema non è soltanto un inquinamento riscaldante, ma anche un rapido esaurimento delle risorse, ivi incluse le risorse rinnovabili. ... -specialmente l’acqua e il cibo - a un ritmo che già supera del 20 per cento la capacità che ha la Terra di rigenerarle. ...

... Ci siamo fregiati del titolo di homo sapiens sapiens. Ma un’umanità che non sa salvare se stessa da se stessa merita semmai il titolo di homo stupidus stupidus. A proposito: buon ferragosto. Oggi siate lieti e spensierati. Se poi vi interessa il futuro, allora mi potete ancora leggere e «male dire» domani.".

  • Quello che hai letto è lo stralcio di un articolo firmato da Giovanni Sartori ed uscito il 15 agosto 2007 sul Corriere della Sera.
  • Riesci a riconoscere che tipo di articolo è?
  • E' un fondo, non un editoriale proprio perché è firmato.
  • Ne ho tagliato alcune parti, era troppo lungo (dove ho tagliato ho messo dei...).
  • Vogliamo provare a titolarlo insieme e magari a scrivere anche un breve occhiello?
  • Ricordati che il fondo o l'editoriale (caratteristiche: punto di vista soggettivo) è un pezzo di prima pagina (posizione classica: in alto a sinistra dell'apertura).
  • Occupa pochissimo spazio: in genere è su una massimo due colonne.
  • Quindi titolo e catenaccio devono essere di poche battute!
  • Quante? Più o meno 26 per il titolo e 39 per l'occhiello.
  • Se non lavori al PC per contare le battute conta le lettere e gli spazi vuoti tra una parola e l'altra.
  • La prossima settimana pubblicherò la soluzione, ovvero titolo e occhiello così come sono stati pubblicati.

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SE NON TI RICORDI COSA HO DETTO IN CLASSE RILEGGI
ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TITOLATURA















I PEZZI SUL CARTACEO

  • Quello che vedi qui sopra è uno schema riassuntivo del processo di comunicazione sia esso scritto oppure orale.
  • Prima di dettarti un elenco dei pezzi che puoi trovare in un quotidiano e fare il punto della situazione sullo stile e sul linguaggio che un giornalista può adoperare vorrei che tu ricordassi questo schema.

GLI ARTICOLI

  • Vediamo ora in maniera più precisa la tipologia degli articoli di un giornale:
    - la cronaca: abbiamo già detto che si divide in bianca (notizie di eventi di vario tipo), nera (crimini e delitti), rosa (in genere sulla vita privata di personaggi pubblici) e ha prevalente scopo informativo, anche se ci sono alcune strategie (aggettivazione valutativa o citazione di dichiarazioni valutative di personaggi autorevoli o coinvolti nella vicenda che servono per orientare l'opinione del lettore).
    - l'editoriale e il commento: un genere di pezzo che ha prevalente funzione imperativa. Di solito argomentano una tesi a partire da una notizia di cronaca (si occupano di politica interna o estera, ma anche di riflessioni intorno a problemi di particolare rilievo, come l'ambiente, la sanità, l'istruzione). Sono scritti da opinionisti importanti o dal direttore stesso del giornale.
    - il corsivo: articolo dichiaratamente valutativo, spesso con taglio ironico, su episodi anche minori ma giudicati emblematici per la comprensione di fenomeni politici, culturali o di costume.
    - la rubrica: spazio fisso quotidiano di commento su un tema specifico (costume, vita politica, etc.) affidato ad un giornalista esperto del settore o comunque noto.
    - il reportage: resoconto, anche in più puntate, su un avvenimento importante con approfondimenti sul contesto e sulle problematiche sottese all'evento.
    - l'inchiesta: indagine sociologica su un fatto o un fenomeno rilevante, caratterizzato dal riportare più voci (autorevoli o comunque rappresentative di orientamenti diversi).
    - l'intervista: incontro/dialogo con un personaggio importante o particolarmente competente dispetto ad un evento o ad un problema (schema: breve introduzione che presenta il personaggio, domanda/risposta).
    - articoli specialistici delle rubriche fisse: economia, sport, cultura.
    - le recensioni: articoli valutativi su spettacoli, libri, film eventi musicali, con l'obiettivo di orientare, in senso positivo o negativo, l'opinione del lettore.
IL PROBLEMA DELLA COMPRENSIBILITÀ
  • Molti temi trattati dai giornali richiedono un linguaggio specifico che però è compreso solo da pochi lettori.
  • Il sistema di riferimento (cioè il sistema con cui un messaggio viene codificato e decodificato) dell'autore e quello della massa dei lettori, che non è mai omogenea, non corrispondono.
  • L'autore di una notizia non può mai calibrarsi a ogni singolo lettore e al suo modo di decifrare un'informazione, che dipende da una serie di fattori:
  1. l'appartenenza del lettore a un certo gruppo sociale o etnico
  2. la sua competenza critica e letteraria,
  3. il suo livello di educazione scolastica e via dicendo.
  • Di conseguenza il messaggio codificato dall'emittente e ciò che viene decodificato dal ricevente spesso non coincidono.
  • L'autore può cercare di farsi capire il meglio possibile ma "le predisposizioni del lettore o dell'ascoltatore sono profondamente impegnate nella situazione e possono modificare l'effetto atteso".

METODI LINGUISTICI

  • Per superare questo problema di comprensione da parte del lettore medio l'autore può servirsi di vari metodi linguistici:
    - Se adopera uno stile narrativo e vivace con degli eccessi retorici può rendere l'articolo più leggibile ed interessante per il lettore. Questa vivacizzazione della notizia si trova soprattutto nella cronaca nera, sportiva e politica. Gli articoli informativi possono essere letti come dei testi narrativi, e sono così più facilmente comprensibili. Si può osservare anche un avvicinamento dei giornali alla televisione, da cui riprendono modelli narrativi, ma a questo tema si dedicherà un sottocapitolo più in giù.
    - Presentando lo stesso argomento in modi diversi e da vari punti di vista facilita la comprensione dell'informazione centrale.
    - L'uso del vocabolario di base, che è abbastanza stabile nel corso del tempo, assicura una comprensione a larga diffusione. Un numero di termini (che siano di significato generale e di uso quotidiano) piuttosto limitato aiuta il lettore a situare gli eventi comunicati in una griglia semplice e a mettere così in ordine le tante notizie. L'impiego di parole facilmente comprensibili porta a un linguaggio omogeneizzante con cui è possibile raggiungere un numero maggiore di lettori. Ma non c'è solo un tipo di vocabolario di base, esso dipende dall'audience del giornale. Così il vocabolario varia da un giornale all'altro, e anche all'interno dello stesso giornale il linguaggio cambia a seconda della rubrica.
    - Se l'autore non può prescindere dall'uso di un vocabolario specializzato, quest'uso deve essere modesto e vanno fornite delle spiegazioni. Spesso vengono usate delle abbreviazioni per i nomi di certe istituzioni o per dei termini tecnici lunghi. Queste sigle andrebbero formulate con parole intere per assicurare la comprensione di tutti i lettori.
    - Tramite un linguaggio umanizzante è possibile coinvolgere il lettore nella vicenda, che in questo modo sembra familiare e vicina alla sua propria vita. Di una notizia vengono evidenziati i fattori umani che svegliano nel lettore i sentimenti più rudimentali e semplici. Egli può dunque identificarsi con ciò che è descritto, o almeno trova qualcosa di simile alla sua vita, ed è in grado di capire meglio la vicenda.
    - L'avvicinamento al lettore e una decodificazione migliore del messaggio possono essere favoriti anche da un linguaggio che si accosta all'italiano parlato. Questa tattica, che crea un ambiente quasi amichevole e confidenziale, si effettua in varie forme: abbreviazioni ("prof."), forme dialettali o gergali, parole straniere, calchi (cioè traduzioni dirette di parole straniere come per esempio "grattacielo") e le figure retoriche della perifrasi e dell'ellissi generano l’atmosfera di leggere la trascrizione di un discorso orale.
    - Ci sono schemi di contrapposizione come occidente-oriente, ordine-disordine, bene-male che creano due poli. Questa polarizzazione rende più comprensibile l'argomento, perché "il lettore dovendo scegliere se ha ragione il polo A o il polo B capisce meglio ciò di cui si sta parlando". Si deve dire che contrasti come quelli citati sopra non sono per niente facili da capire, ma i giornalisti che usano questi schemi spesso descrivono solo le discordie in sé, ma non il fondo e le radici del conflitto. Così viene soddisfatta un'altra volta la fame di fatti sensazionali piuttosto che la richiesta di informazione seria.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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LO SCHELETRO DEL GIORNALE

  • All' interno del giornale le varie pagine possono avere composizioni diverse e gli articoli possono assumere più o meno importanza.
  • A seconda della loro posizione, dei tipi di titoli scelti, esse sono accompagnate da immagini o evidenziati da particolari segni grafici.

LE INTESTAZIONI

  • Ogni quotidiano presenta pagine con varie intestazioni:
  1. politica estera ed interna
  2. cronaca
  3. sport
  4. notizie economiche
  5. spettacoli
  • A scadenza più o meno fissa appaiono pagine o inserti speciali
  1. scienze in genere
  2. medicina
  3. arte
  4. tempo libero
  5. altri argomenti, a volte di interesse generale, a volte che interessano solo determinati gruppi di lettori.
  • Ad una precisa categoria di lettori si rivolgono in particolare i quotidiani specifici di certi settori, come quelli economici, quelli sportivi, e così via.

LA STRUTTURA

  • La struttura del contenuto di un giornale segnala una gerarchia delle rilevanze, ossia l'importanza di una notizia in rapporto alle notizie che si trovano nelle stessa testata.
  • La disposizione degli articoli e lo spazio dedicato ad essi dipendono quindi dalla gravità dell'argomento trattato nell'articolo.

LA GERARCHIZZAZIONE

  • Questo sistema di gerarchie si ritrova sia a un livello intersettoriale che a un livello intra-settoriale.
  • Un giornale deve decidere la collocazione dei vari settori, cioè delle rubriche, all'interno del suo tessuto, e deve stabilire anche la quantità di pagine che concede a ogni settore.
  • Nello stesso modo vengono poi trattati gli articoli all'interno di un settore.
  • Benché ci siano delle variazioni a seconda dell'attualità di un determinato evento, la collocazione delle rubriche e degli articoli è in gran parte di ordinaria amministrazione.
  • Il lettore assiduo può subito trovare ciò che vuole leggere.

LA SINTASSI DEL GIORNALE

  • Questa struttura predefinita si chiama anche la sintassi del giornale.
  • Abbiamo già detto che la prima pagina contiene:
  1. le notizie più importanti in Italia e nel mondo
  2. gli editoriali
  3. i commenti
  4. foto sensazionalistiche che richiamano l'attenzione del lettore
  5. i richiami dei servizi più importanti

Le pagine che seguono contengono interviste, dati e approfondimenti su:

  • l’attualità e lo sviluppo dei temi di prima pagina italiani o stranieri
  • gli esteri
  • la politica
  • la cultura
  • gli spettacoli
  • le opinioni
  • lo sport

LA TERZA PAGINA

  • Una delle pagine interne, tradizionalmente molto importante in vari quotidiani, è la cosiddetta 'terza pagina', nella quale appaiono articoli di alto livello culturale, firmati da giornalisti o scrittori di fama.
  • Ciò però non si verifica sempre: alcuni giornali hanno infatti una o più pagine culturali diversamente collocate.

LA PUBBLICITÀ

  • Le inserzioni pubblicitarie sono una fonte finanziaria essenziale per i giornali, e quindi la pubblicità costituisce una parte considerevole del tessuto di una testata.
  • Circa il 60% dello spazio di un giornale è occupato dalla pubblicità commerciale e circa il 90% dell'incasso di un giornale deriva da queste inserzioni.
  • Per aumentare l'effetto persuasivo della pubblicità essa viene collocata secondo gli interessi delle persone che leggono certe rubriche del giornale.
  • Così le inserzioni automobilistiche che spesso mostrano anche una ragazza attraente si trovano più probabilmente sulle pagine sportive, perché esse vengono lette soprattutto da uomini.
  • Notevole è anche la concorrenza della televisione, che nei decenni passati ha attirato la maggior parte degli investimenti pubblicitari.
  • Una conseguenza probabile è l'assimilazione dei giornali alla TV, per esempio attraverso l'imitazione del linguaggio televisivo.
  • Le pagine dispari, che durante la lettura normalmente sono quelle a destra, saltano più nell'occhio e in esse la parte in alto a destra.
  • Per questo motivo spesso la pubblicità viene esposta sulle pagine pari, in modo che il giornale risparmi i posti che attraggono una maggiore attenzione dei lettori.
  • In compenso però la pubblicità spesso è a colori, il che assicura la percezione del messaggio pubblicitario.

LA QUARTA DI COPERTINA

  • Un'importanza particolare ha l'inserzione dell'ultima pagina (detta quarta di copertina).
  • Essa è sempre un unico annuncio esteso per tutta la pagina ed è, come la maggior parte degli altri avvisi a tutta pagina, stampato a colori.
  • Visto che si trova all'esterno del quotidiano, ovvero fa parte della copertina, può essere vista anche quando il giornale non viene letto o sfogliato dal lettore.
  • Per questo è considerata la vetrina pubblicitaria del giornale.

LA PRESENTAZIONE TIPOGRAFICA

  • La presentazione tipografica del giornale, delle rubriche e di un articolo giocano un ruolo significativo per la percezione del messaggio da parte del lettore.
  • L'impaginazione, i caratteri usati, il formato delle colonne e le immagini usate influenzano fortemente il modo in cui un messaggio viene ricevuto.

L’IMPAGINAZIONE

  • L'impaginazione può essere effettuata in vari modi
  1. l'impaginazione simmetrica, che divide la pagina in due metà oppure in quattro quadranti. Ad ogni servizio, cioè ad ogni punto focale, viene data la stessa importanza. C'è un equilibrio riguardo alle dimensioni dei caratteri e riguardo al numero e alla grandezza delle immagini.
  2. L'impaginazione asimmetrica concentra i punti focali in un angolo, oppure dispone l'informazione in forma di cerchio. Questa impaginazione "circus" fa sì che il lettore debba compiere un moto circolare nel leggere tutta la pagina.
  3. L'impaginazione verticale, che usufruisce della lunghezza verticale della pagina mettendoci molte colonne strette e lunghe. La disposizione verticale lascia correre gli occhi del lettore da una riga corta all'altra, il che crea la sensazione di una lettura veloce.
  4. L'impaginazione orizzontale, che favorisce articoli che si espandono per tutta la larghezza della pagina con poche colonne larghe. Gli articoli che sono disposti orizzontalmente si rivolgono a un pubblico che ha più tempo per leggere, e quindi sono gli articoli di fondo e quelli editoriali che si espandono per tutta la pagina con colonne larghe. La maggior parte degli articoli principali è composto in questo modo.
  5. Combinazione dell'impaginazione orizzontale e di quella verticale. Se c'è un articolo principale su una pagina esso non di rado si espande almeno per tre quarti della larghezza della pagina: l'articolo è composto o da circa quattro colonne o da due colonne più larghe, e quasi sempre è dotato di un'immagine.

LE CORNICI

  • Poi ci sono le tante cornici di cui si è già parlato, che contengono degli articoli estremamente brevi.
  • La maggior parte di queste cornici è lunga più della metà del lato verticale della pagina, ma non più largo di un quinto del lato orizzontale della pagina.
  • Le notizie stampate in questo modo sono esponenti dell'impaginazione verticale.
  • Queste inquadrature si trovano sempre dalla parte destra della pagina, il che le rende più visibili anche al lettore che sfoglia velocemente il giornale.
  • Infatti noi leggiamo da sinistra a destra, e anche quando esaminiamo in modo veloce gli articoli di una pagina arriviamo alla destra prima di girare la pagina.
  • E' in questo momento che gli articoli incorniciati, che rappresentano un corpo isolato e indipendente, danno nell'occhio e fermano il lettore ancora un po'.

L'ASSIMILAZIONE DEI GIORNALI ALLA TELEVISIONE

  • Per non perdere troppi lettori i giornali cercano di assimilarsi allo stile televisivo di rappresentare le novità per essere più comprensibili ed attraenti.
  • Vengono ripresi i modelli narrativi del telegiornale, il quale coinvolge fortemente i canali auditivi e visivi dello spettatore.
  • Per rendersi simile il giornale fornisce dove può delle interviste e delle fotografie che sostengono il testo scritto.
  • Questi elementi aggiuntivi possono corrispondere interamente alla realtà dei fatti, ma il loro modo di rappresentazione carica l'atmosfera, e si parla quindi di un obiettivismo spettacolare.

L'USO DELLE FOTOGRAFIE

  • Moltissimi articoli sono dotati di fotografie e sono esse che rendono un articolo punto di focalizzazione.
  • Così si sa teoricamente dove si trova l'accento, ma allo stesso tempo l'occhio è attirato anche dalle fotografie appartenenti agli articoli secondari.
  • Il motivo per mettere nel giornale così tante immagini è il loro effetto positivo su una lettura veloce e facilitata.
  • Il modo in cui la fotografia influenza la percezione di un messaggio ha un impatto immediato e particolarmente forte anche nella maniera in cui un messaggio viene compreso, interpretato e memorizzato.
  • La fotografia, usata nel giornale, ha varie funzioni:
  1. Completa e arricchisce l'informazione fornita dall'articolo dando delle indicazioni supplementari e spiegando ciò che viene descritto nel testo.
  2. Rende più valida l'informazione in quanto serve da prova che il fatto annunciato è veramente accaduto. La fotografia assume quindi una funzione argomentativa, cioè la funzione di convincere il pubblico. Inutile dire che la credulità del pubblico viene abusata da chi manipola in modo rilevante le fotografie o le mette in un contesto che ne cambia del tutto il significato originale.
  3. Accelera la lettura: la foto può essere percepita in modo più immediato del testo scritto, e ogni tanto contiene tanta informazione che funge come strumento di sintesi e può sostituire la lettura del testo vero e proprio. Così la fotografia aiuta il giornalista ad accelerare la lettura rendendo la notizia più facilmente comprensibile.
  4. Punta all'aspetto emotivo della notizia: l'immagine ha un accesso più diretto alla mente del lettore. E' meno astratta della parola scritta, lo sforzo interpretativo è meno impegnativo e così può toccare più facilmente i sentimenti immediati ed elementari del lettore. Emozioni come per esempio la paura, la compassione o la rabbia possono essere suscitate anche dalla parola scritta, ma la fotografia con la sua immediatezza è sicuramente un metodo più efficace.
  5. Assolve una funzione analoga a quella del titolo: salta all'occhio del lettore prima del corpo testuale e apre un certo campo semantico che influenza l'interpretazione di tutto ciò che segue. Un quotidiano fatto soprattutto per chi desidera essere informati in modo rapido, spesso inserisce le fotografie per la loro capacità di sintetizzare il testo scritto. Il lettore che vede l'immagine capisce più o meno qual è l'argomento principale dell'articolo e potrebbe teoricamente procedere a un'altra notizia.
  6. Spesso le foto possono essere considerate l'informazione principale che viene poi commentata dal testo scritto. Gli elementi necessari per capire di che cosa parla l'articolo sono già contenuti nelle immagini.
  7. Frequentemente viene messa accanto a un articolo una fotografia che raffigura una persona o solo il viso di una persona che esprime in modo chiaro una certa emozione.
  8. L'immagine in sé, che potrebbe essere usata in molte altre occasioni, non porta nessuna informazione particolare, ma serve a sottolineare il lato emotivo dell'articolo.
  9. La fotografia, invece, di una persona che esprime visibilmente un certo tipo di umore cambia il suo significato a seconda del contesto in cui è inserita.
  10. Anche e soprattutto le fotografie della rubrica "Sport" focalizzano il valore emotivo delle notizie. Se si prendono in esame le fotografie che mostrano gli allenatori, si nota che quasi tutti sono stati fotografati mentre gridavano qualcosa o gesticolando con le mani. Questo tipo di immagine dà rilievo alla passione e all'impegno dei coach, e rispecchia anche il coinvolgimento emotivo di molti dei lettori di questa rubrica. Con queste foto il giornale crea un legame di solidarietà tra l'allenatore e il lettore, entrambi entusiasti dello sport.

COME VIENE LETTO UN GIORNALE
  • Una persona che legge, compie un’attività selettiva, prima, durante e dopo la lettura.
  • Questa selezione da parte del lettore si divide in tre azioni distinte che hanno un rapporto rispettivamente anteriore, contemporaneo o posteriore alla lettura.
  1. - L'esposizione selettiva: il lettore legge un giornale piuttosto che altri e sceglie un tipo di argomento o di rubrica piuttosto che altri. In generale si può dire che il lettore nello scegliere quale giornale e quale articolo leggere preferisce quelli che considera conformi o vicini al suo punto di vista, cioè quelli che probabilmente rafforzano le sue opinioni precedenti e le sue tendenze precostituite. L'esposizione dipende quindi dalla linea del giornale e dalla direzione dell'articolo. Bisogna dire che non sono solo motivi razionali che decidono cosa viene letto e cosa no, ma anche la curiosità e la fame di notizie sensazionali. Se il titolo di un articolo promette una storia straordinaria la maggior parte di noi leggerà il testo, anche se si trova in un giornale che normalmente non prenderemmo sul serio.
  2. - La percezione selettiva: inconsapevolmente il lettore trova in un articolo ciò che vuole trovare e ciò che può accettare. Come se portasse degli occhiali con un filtro che lascia passare solo certe parti dello spettro solare, il lettore percepisce solo una parte del significato di un messaggio. Gli elementi che non si adattano al suo sistema di valori non attraversano questo filtro selettivo e non vengono percepiti bene. Discrepanze fra la sua opinione e il punto di vista propagato dall'articolo non vengono gradite dal lettore perché egli "fa di ciò che legge una conferma di se stesso", e prima di cambiare la propria opinione per annullare la discrepanza il lettore probabilmente attiva incoscientemente il processo della percezione selettiva.
  3. - La memorizzazione selettiva: dopo aver letto un articolo il lettore può ricordare l'informazione centrale più o meno a lungo e più o meno bene. Spesso viene ricordato meglio ciò che è piaciuto o su cui si era d'accordo.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi

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ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TITOLAZIONE

  • La titolazione di un articolo è composta genericamente da quattro elementi:
  1. l'occhiello, una frase che dà senso alla denuncia stringata del titolo contestualizzandola. In pratica si tratta di un titoletto sopra il titolo, che ha il compito di introdurlo.
  2. il titolo, nel quale viene fornita al lettore l'essenza dell'argomento trattato: una frase graficamente in maggiore evidenza, che ha il compito di dare la notizia.
  3. il sottotitolo o sommario, che riassume il contenuto per quelli che preferiscono una lettura veloce. E' simile all'occhiello, di solito però redatto su più righe e collocato sotto il titolo, sotto la foto o incassato nel testo. La sua funzione è chiarire la notizia.
  4. il catenaccio, che riprende dichiarazioni o punti caldi del pezzo e li evidenzia all'occhio del lettore per richiamarne l'attenzione. Si tratta di un vero e proprio secondo titolo, di solito sistemato sotto il sommario, in un riquadro bianco. Il catenaccio mette l’accento su un aspetto importante della notizia.
  • L’unico elemento che non può mai mancare è ovviamente il titolo, invece occhiello, sommario e catenaccio possono o non possono esserci.
  • L’obiettivo primario da raggiungere è quello di offrire al lettore una sintesi accattivante che lo invogli a leggere l'articolo o che, per lo meno gliene offra una brevissima sintesi.
  • Tenendo conto del fatto che il lettore medio scorre il giornale più che leggerlo, è molto probabile che la sua informazione su molti argomenti derivi più dalla lettura del titolo che da quella dell'articolo.
  • Ne risulta che la titolazione diventa un elemento informativo di grande importanza.
  • Per questo spesso è sottratto al giornalista, che comunque prima di scrivere un pezzo redige sempre una bozza di titolo, ed curato direttamente dal comitato di redazione del giornale che tendenzialmente lo formula in modo da offrire, insieme alla notizia, alcuni elementi anche interpretativi della notizia stessa.

L'IMPORTANZA DEL TITOLO

  • La titolazione è importantissima perché la maggior parte dei lettori sfoglia il giornale prima di approfondire la lettura.
  • Senza dubbio i titoli influenzano fortemente il processo selettivo del lettore, che solo in un secondo passo si dedica alla lettura vera e propria degli articoli.
  • I titoli assumono quindi il compito di allettare i lettori.
  • Per risvegliare la curiosità del lettore si usano moduli sintattici e lessicali non usuali.
  • Parole brevi e persino monosillabi, giochi di parole, discorsi diretti e figure retoriche come l'inversione, l'ellissi, l'allitterazione o la metonimia. Tutte figure retoriche.
  • I titoli assomigliano così agli slogan pubblicitari.

CARATTERISTICHE TIPOGRAFICHE

  • Oltre a questi mezzi linguistici anche le caratteristiche tipografiche attraggono l'interesse del lettore.
  • I caratteri della titolatura sono molto più grandi di quelli del corpo dell'articolo e garantiscono la percezione da parte del lettore anche se egli sfoglia velocemente il giornale.
  • Il titolo non è importante solo perché crea l'interesse dei lettori, ma anche perché influenza l'interpretazione e la memorizzazione di tutto l'articolo seguente.
  • La composizione del titolo attiva un certo campo semantico che crea delle aspettative nel lettore, e che lo guida nella sua interpretazione del testo che sta per leggere.
  • L'informazione del titolo orienta il lettore nel classificare l'informazione centrale del testo seguente offrendo questa 'griglia', che può essere chiamata topic.
  • La forma del titolo segnala già di quale tipo sarà probabilmente il contenuto dell'articolo: il lettore capisce subito il valore drammatico di un titolo che si espande per tutta la pagina, anche se non ha ancora percepito il messaggio linguistico.
  • Questa capacità di guida interpretativa del titolo è favorita dalla sua precedenza cronologica, ossia dalla sua posizione all'inizio dell'articolo.
  • Un altro fatto che sostiene la funzione di guida interpretativa del titolo è la maggiore possibilità di essere riletto e così memorizzato meglio.

LA TITOLAZIONE ALL'INTERNO DEL TESTO

  • E' costituita da parole-chiave che servono a distinguere varie parti dell'articolo e a rompere la monotonia di una lettura ininterrotta.
  • La scelta delle parole-chiave è importante quanto la formulazione del titolo principale, perché accentua certe parti della notizia piuttosto che altre, e dirige l'interpretazione dell'informazione offerta.

CATEGORIE

  • Da un punto di vista formale i titoli si dividono in due categorie:
  1. titoli caldi, detti ad effetto o emotivi, che danno la notizia in maniera diretta (ad es. 'FALCONE ASSASSINATO') o che puntano sugli aspetti emozionali collegati alla notizia stessa (appartengono a questa categoria molti titoli ad una sola parola, tipo TERREMOTO o DISASTRO AEREO ecc).
  2. titoli freddi, detti informativi, che puntano di più su dati di fatto (ad es. 'FUGA DI GAS', 'CROLLA UNA PALAZZINA'). Sempre più usati, inoltre, i titoli che riportano stralci sintetici di dichiarazioni dei protagonisti della notizia stessa (ad es. <<....>>, dichiarazione di musulmani moderati sulla legge francese che vieta l'esibizione di abbigliamento di tipo confessionale).

LO STILE

  • Nei titoli e all'inizio degli articoli prevalgono i nomi, il che ha una funzione esplicativa: è possibile spiegare di più in meno spazio, non utilizzando troppi verbi che spesso non risultano necessari per fornire delle informazioni nuove.
  • Dovendo infatti sintetizzare al massimo la notizia, prevale generalmente lo stile nominale (senza verbi espressi come 'UN ESAME DI STATO ANCHE PER LA LICENZA MEDIA', che sottintende CI SARA' oppure 'AUTO BOMBE E AGGUATI, IRAQ NEL SANGUE', che sottintende SI SONO VERIFICATI ATTENTATI CON).
  • Sono molto usati:
  1. modi di dire;
  2. giochi di parole (calembour);
  3. titoli di film;
  4. citazioni letterarie;
  5. una dichiarazione forte;
  6. interrogativi;
  7. frasi-paradosso.
  • L'intento è quello di incuriosire il lettore, ma anche di orientare la sua interpretazione.
  • Si cerca anche di gratificare chi legge, presentandogli una frase che non può essere decodificata senza una qualche conoscenza culturale.
  • Invece di prolungare il discorso con i verbi, esplicitando ogni dettaglio, l'autore può fidarsi della capacità del lettore di immaginarsi ciò che non è detto.
  • Questa sintesi dell'informazione serve a coinvolgere l'attenzione del lettore che di solito non vuole leggere troppo.
  • Lo stile nominale viene applicato in molti altri prodotti testuali, come per esempio nei testi scientifici-informativi, ma anche in modo meno teorico nel gergo militare, dove i comandi devono essere brevi e chiari, ma nondimeno completi.

LE FIGURE RETORICHE

  • I titoli danno spazio a un massiccio uso di figure retoriche e di costruzioni lessicali e sintattiche non usuali.
  • Una di queste figure, che serve soprattutto a una formulazione breve ed espressiva del titolo, è la metonimia, ossia la sostituzione di una parola con un'altra che è semanticamente legata alla prima.

- Così il titolo "Putin trionfa, Casa Bianca critica" fa chiaro che si parla di una controversia tra uomini politici rispettivamente della Russia e degli Stati Uniti, anche se i due paesi non vengono esplicitati.

- E se leggiamo "Morandi: Sanremo non deve morire" sappiamo subito che il cantante si riferisce al festival musicale di Sanremo, sebbene sia menzionato solo il luogo dove si tiene il festival.

- Anche il titolo "L'Africa all'Auditorium" segnala senza dubbi il concerto di un gruppo africano che si tiene sul palcoscenico dell'Auditorium di Roma, e non la presenza di tutta l'Africa in questo luogo.

L'USO DEI DISCORSI DIRETTI

  • La presenza di citazioni già nel titolo aumenta la credibilità di ciò che è descritto nel testo accentuando che non è stato il giornale ad inventarsi l'informazione successiva, ma che essa si basa su ciò che hanno detto dei personaggi coinvolti nella vicenda.

- Il titolo "Martino:'Temo attacchi virulenti'" ha un'aria autorevole e convincente visto che è stato il ministro della Difesa della scorsa legislatura che ha formulato questa frase.

- "Bush: 'Tocca a Bin Laden'" è un altro esempio che mostra l'effetto del discorso diretto nel titolo: Si usufruisce del ruolo già etichettato del presidente statunitense di essere il cacciatore dei terroristi, e oltre a ciò si personalizza tutta la vicenda. La battaglia contro il terrorismo non è più un'operazione multilaterale ed internazionale, ma diventa interesse personale del presidente Bush, il che sottolinea la grande responsabilità che egli sembra assumersi.

DOMANDA - RISPOSTA

  • Molto spesso nei titoli si ritrova una formulazione del tipo domanda-risposta.
  • I seguenti esempi fanno vedere come il giornale ponga una domanda (magari una domanda che si fa anche la maggior parte del pubblico) a cui dà subito dopo la risposta:

- "L'affare? Grande distribuzione o vendita diretta"

- "Le visite? Si fanno a 200 all'ora"

- "I 150 km orari? Frenano"

- "La città? Sicura , ma non troppo"

  • E' un modo abbastanza facile di introdurre l'argomento centrale, nell'interrogativa, e a riassumere l'informazione offerta dal giornale nella risposta.
  • Questo tipo di formulazione ha un effetto simile a quello dei discorsi diretti: si ha l'impressione che sia stato intervistato qualcuno che in questo articolo risponde alla domanda che gli è stata posta.

L'ELLISSI

  • Genericamente l'uso dello stile nominale è un metodo per rendere "telegrafici" i titoli e per comunicare più informazione tramite un numero molto limitato di parole.
  • Ma lo stile nominale non porta sempre ad una formulazione breve, anzi, ci sono anche dei titoli che, pur non essendo muniti di nessun verbo, sono piuttosto lunghi, cioè composti da otto parole o più:

- "Il meteorologo: neve a Natale, Capodanno al gelo"

- "Risate sotto l'albero: da Montesano al 'Trio', fino al 'duo' di Zelig"

- "Mancini nei guai: contro i nerazzuri out Peruzzi, Inzaghi e Giannichedda"

  • Lo stile nominale si distingue dalla figura retorica dell'ellissi per il fatto che non manca solo il verbo, ma che i nomi vengono usati in modo eccessivo. Come abbiamo visto i titoli possono così diventare abbastanza lunghi, mentre invece l'ellissi spesso è una proposizione molto corta.

FUNZIONI COMUNICATIVE

  • Un titolo può avere, al di là dell0 scopo puramente informativo, anche:
  1. una funzione espressiva: tutte le volte che cerca di sollecitare emozioni nel ricevente (usando parole ad effetto o puntando sugli aspetti più tragici di una vicenda: dire 'ATTENTATO: STRAGE DI CIVILI' è diverso che dire 'ATTENTATO: 12 MORTI').
  2. una funzione imperativa: tutte le volte che formula una valutazione alla quale indirettamente chiede al lettore di aderire. Da questo punto di vista risulta molto importante l'uso dell'aggettivazione e la scelta delle parole (è diverso titolare 'GRANDE INDUSTRIA: PERSI 19 MILA POSTI DI LAVORO' oppure 'LA GRANDE INDUSTRIA SFORNA 19 MILA DISOCCUPATI IN PIÙ'. Allo stesso modo è diverso dire 'L'ECONOMIA ITALIANA RISTAGNA' oppure 'LA RIPRESA SI FA ATTENDERE' oppure 'SEVERO MONITO DEL QUIRINALE' rispetto a 'IL RICHIAMO DEL QUIRINALE' in relazione ad un discorso del presidente della repubblica sulle vicende politiche.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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