14/03/08

FACCIAMO UNO SCHEMA

L'articolo che segue è stato scritto da Richard Owen, corrispondente su Roma per il quotidiano britannico 'The Times'. Preso da da http://www.italieni.it
  • Leggiamolo, può essere un buono spunto per scrivere diversi articoli.
  • Affronta più argomenti: tutte problematiche che riguardano la nostra città.
  • sottolineale ed appunta le tue riflessioni a margine su ogni argomento.
  • poniti queste domande:
  1. quali sono i temi principali?
  2. quali sono i problemi che ne derivano?
  3. quali argomenti potrebbero essere correlati?
  4. quale è il contesto entro il quale è collocata la notizia?
  5. che cosa hai da dire sull’argomento?
  6. quali giudizi critici si possono dare?
  7. chi potresti intervistare?
  8. dove potrei scattare qualche foto?
  9. per i grafici: prova a disegnare lo schizzo per una vignetta.

BUON LAVORO!!!!
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Roma: Attenti al degrado

L'altro giorno sono andato all'edicola, in via della Conciliazione, e ho trovato il mio giornalaio preoccupato. Un gruppo di borseggiatori aveva provocato ad arte un tafferuglio; lui era uscito per riportare l'ordine e uno di loro si era intrufolato nel chiosco e gli aveva rubato gli incassi."È un problema che si ripete tutti i giorni", mi ha detto, "ma soprattutto il mercoledì, quando la zona di San Pietro è gremita per l'udienza papale, e nei fine settimana". Quello stesso giorno mi sono trovato a viaggiare su un affollato vagone della metropolitana. A un certo punto sono saliti a bordo cinque o sei bambini.
Subito sono comparsi sulla soglia dei vigilantes gridando: "Signore e signori, fate attenzione a borsette e portafogli". I bambini, del tutto indifferenti, sono scesi alla fermata dopo per andare, presumibilmente, in cerca di altre vittime.
Per esperienza so che Roma è una delle capitali europee più sicure. Qui sono stato derubato una sola volta: ovviamente sull'autobus 64, noto bersaglio dei borseggiatori. In un'altra occasione (a Milano, però), il cellulare è misteriosamente scomparso dalla mia tasca nei pressi della stazione ferroviaria. Incidenti del genere capitano in tutte le grandi città. A volte a Campo de' Fiori, nelle prime ore del mattino, può succedere di essere testimoni di risse, alimentate dall'alcol. Ma nel complesso a Roma non mi sono mai sentito in pericolo, neanche di notte.
Il problema dei borseggiatori, però, dà un'impressione di un declino da terzo mondo, specie in combinazione con i graffiti, con lo spettacolo dei senzatetto che dormono negli androni o sui marciapiedi intorno a San Pietro, e con il fenomeno dei venditori ambulanti che, vicino a Castel Sant'Angelo, smerciano ai turisti i loro finti articoli griffati.
Quando spunta la polizia, questi ambulanti - molti dei quali sono immigrati africani illegali radunano le loro merci in un lenzuolo e scappano a nascondersi, finché i tutori dell'ordine non se ne sono andati.
Naturalmente, i veri criminali rimangono dietro le quinte. Intendo dire che alcuni dei borseggiatori - non tutti - vengono da squallidi campi nomadi sparsi per la periferia, come quello di Tor Cervara, da cui i bambini rom vengono spediti in centro e addirittura subiscono punizioni corporali se non tornano con 200 euro al giorno. Anche gli ambulanti illegali, i cosiddetti vucumpra', sono controllati da oscuri mafiosi, che fabbricano i prodotti contraffatti e ne organizzano la rete di distribuzione.Contro questi fenomeni di criminalità, la polizia e il comune di Roma hanno cercato di dare un giro di vite, con blitz di agenti in borghese, intercettazioni, riprese nascoste e satelliti gps.
Per i barboni hanno lanciato un'iniziativa lodevole, installando una grande tenda nei giardini di Castel Sant'Angelo per l'inverno. Altrettanto encomiabile l'idea di ingaggiare i writers, i giovanissimi autori dei graffiti, per decorare le stazioni della metropolitana anziché sfigurare pareti e treni. Ma alle autorità sembrano mancare le risorse, o le strategie, per ripulire bene la città. E questo è un peccato: certe volte Roma - forse la più bella città del mondo - ricorda un suk o un bazar.
Certi turisti troveranno il tutto "molto pittoresco" e ripartiranno da Roma felici e contenti con la loro borsa finto-Gucci. Altri, però, si porteranno dietro un'impressione negativa, e alcuni torneranno a casa senza portafogli né passaporto. Sarebbe ancora più un peccato se una città dove edifici e monumenti sono stati ripuliti così bene per il giubileo di sette anni fa - e che da allora è stata oggetto di tanti interventi di recupero - dovesse sprofondare in una condizione di degrado permanente.



RILEGGI









LA SCALETTA

  • Prendete un foglio bianco, grande, pulito e tenetelo a fianco della vostra documentazione, provvisti di penna e matita.
  • Leggete attentamente la documentazione: una, due tre volte.
  • Leggete e sottolineate i passaggi che vi colpiscono, quelli che vi piacciono, quelli che vi sembrano fondamentali per la comprensione del fatto.
  • Se volete potete anche usare colori diversi per evidenziarli, facendo una legenda al lato del documento.


LA PRIMA LETTURA

  • la prima lettura fa nascere riflessioni, intuizioni che possono diventare una chiave di lettura importante del fatto da trattare.
  • A fianco dei fogli della documentazione c’è uno spazio bianco, lasciato al margine del testo.
  • Con una scrittura piccola segniamo a matita dei piccoli titoli riassuntivi di ciò che andiamo leggendo.
  • Alle volte basta anche una sola parola.
  • Alla fine della lettura avremo i fogli della documentazione arricchiti da una titolazione ai margini che sarà possibile scorrere in pochi minuti e che nell’insieme costituirà un abbozzo di scaletta, ricca di idee guida.
  • Quando cominceremo a scrivere, basterà rileggere quei titolini, per avere rapidamente l’idea centrale della documentazione.
  • Dopo si può stendere una vera scaletta.

L'ORGANIZZAZIONE DELLE IDEE

  • La scaletta dà la priorità degli argomenti da trattare in un articolo e le idee guida aiuteranno ad organizzarla.
  • Le domande che possono aiutare a redigere un elenco degli argomenti sono:
  1. quali sono i temi principali trattati dalla documentazione o dossier?
  2. quali sono i problemi?
  3. quale è il contesto entro il quale è collocata la notizia?
  4. che cosa ho io da dire sull’argomento?
  5. quali giudizi critici si possono dare?
  • Ma ciò che riassume al meglio un fatto è pensare alle famose 5 W :
  1. chi?
  2. che cosa?
  3. dove?
  4. quando?
  5. come?
  6. perché?
  • Tenete la scaletta vicino al foglio su cui comincerete a svolgere il testo e se vi sembra confusa, ricopiatela a grandi lettere, affinché con un colpo d’occhio possiate ritornare ai punti segnati come ai binari per un treno, come la rotta per una nave.
  • Non perdetela mai di vista.
  • È il vostro orizzonte, vi evita lo smarrimento nel mare grande della composizione.
  • Ora è il momento di analizzare la parte più pratica dello scrivere.
QUANTO E' LUNGO UN ARTICOLO?
  • Un articolo viene misurato in cartelle, cioè pagine dimensione A4 di stampa (quelle che usate nella vostra stampante, per intenderci).
  • Le cartelle sono a loro volta misurate in numero di righe.
  • E le righe in numero di battute (inclusa la punteggiatura e gli spazi vuoti).
  • Quando lavorate in Word alla voce 'Strumenti' cliccate su 'Conteggio parole', avete già il calcolo fatto).
  • Quando ancora non esisteva il PC, per avere il numero tatale delle battute si usava moltiplicare le righe per le battute.
  • Il conteggio delle battute corrisponde alla verifica dell’ingombro generale del testo che poi andrà impaginato dentro un giornale.
  • Ad occhio diciamo:
  1. una cartella è fatta di trenta righe
  2. ogni riga di sessanta battute
  3. il foglio dunque è di mille ottocento battute
  • Un articolo all’esame di Stato di Giornalismo deve essere lungo 45 righe, dunque una cartella e mezza. Per un totale di 2.700 battute.


LA SCELTA DEL MEDIA

  • Il primo passo, una volta scelto un argomento, è la scelta del media, del giornale.
  • Molti pensano che imparare a scrivere in Internet sia più importante e pensano così di saper scrivere anche per un media cartaceo.
  • La prima abilità viene, invece, dalla scrittura su carta.
  • Poi questa scrittura può finire dentro altri media.
  • Allora prenderà una sua specificità, cambierà in funzione del media.

IL MONDO DEL CARTACEO

  • Al primo posto ci sono i quotidiani, che hanno il compito di riportare le notizie in prima battuta, ormai sempre più spesso anticipati dalla televisione.
  • I giornali nazionali per poter essere in tutta Italia “chiudono” le pagine verso mezzanotte e tutto ciò che accade dopo non può essere riportato.
  • In casi eccezionali, come le guerre o gli attentati, si fa una seconda ribattuta del giornale in modo da poter avere in prima pagina la notizia dell’ultima ora.
  • Ci sono poi i settimanali di attualità come L’Espresso, Panorama, Diario, ma anche Vita, il settimanale della solidarietà.
  • I familiari: Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. I femminili: Gioia, Grazia, Amica, Anna, Tu, Marie Claire. I giornali scientifici, quelli di viaggi, quelli di natura, quelli di informatica, ma anche di arredamento, etc.
  • Ogni settimanale approfondisce tematiche che rientrano negli interessi della testata.
  • Alcuni quotidiani nazionali hanno abbinati dei settimanali femminili, D La repubblica delle Donne, Io Donna e dei news magazines.
  • I news magazines hanno il compito di approfondire tematiche già presenti in prima battuta nei quotidiani, fanno dunque inchieste sul tempo libero, il costume, la moda, la salute e tutto ciò che fa tendenza. Pubblicano sovente reportage fotografici realizzati dai migliori fotografi di tutto il mondo.
  • In gergo giornalistico sono però soprannominati contenitori pubblicitari, cioè giornali che, in modo più o meno mascherato, contengono pubblicità di prodotti di qualunque genere. E in effetti ne contengono moltissima, a scapito dell’informazione. A noi, però, qui interessa solo la parte più giornalistica.

I LETTORI COME CONSUMATORI
  • Abbiamo detto altrove che primo compito di ogni giornale è avere dei lettori, crearsi un pubblico di lettori.
  • Per questo scrivere un articolo significa prima di tutto immaginare un lettore e subito dopo il giornale, dove questo articolo potrebbe essere pubblicato.

Vedi: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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