15/02/08

SINTETIZZA QUESTO PEZZO

RILEGGI
VOGLIA DI COMUNICARE

IL GIORNALISMO TELEVISIVO

DI COSA STIAMO PARLANDO?

  • Il telegiornale, o TG, è un tipo di programma televisivo durante il quale sono presentate le notizie del giorno.
  • E' una delle trasmissioni più importanti della programmazione delle reti televisive generaliste.
  • Va in onda tutti i giorni più volte al giorno.
  • Ogni redazione sceglie quando mandare in onda le proprie edizioni.

Per un palinsesto (vedi GLOSSARIO) dettagliato dei TG delle singole testate clicca sui link riportati di seguito

  • Le notizie possono essere lette in diretta da un giornalista con l'arricchimento di filmati ed immagini oppure sotto forma di brevi servizi televisivi giunti dagli inviati sul posto.

TESTATE NAZIONALI - i link attivati di seguito riportano informazioni sulle diverse testate: storia, rubriche, direttori responsabili, etc.

TESTATE REGIONALI

PIATTAFORMA DIGITALE SATELLITARE


LA STRUTTURA

  • La struttura di un TG è diversa da quella di un giornale, per la natura stessa del mezzo di comunicazione adoperato, anche se è possibile riscontrare qualche somiglianza:
  1. Il sommario, con i titoli di testa, che informano sinteticamente circa il contenuto della trasmissione - come nella prima pagina di un quotidiano. Fino a qualche anno fa il sommario era successivo alla sigla. Oggi, almeno per le edizioni appena antecedenti i programmi di prima serata (detta prime time), il 'riassunto' delle notizie trattate viene lanciato qualche minuto prima dell’inizio della trasmissione per richiamare l’attenzione del pubblico. Uno share elevato (vedi GLOSSARIO e la differenza con AUDIENCE) del TG di prima serata incide sulla richiesta di spazi pubblicitari durante il prime time, e conseguentemente l'emittente televisiva, sia essa pubblica o privata, può aumentare il prezzo di questi spazi per chi voglia usufruirne.
  2. Segue la sigla - ogni TG ha la propria. La sigla è come il nome della testata per i quotidiani ed i periodici.
  3. Subito dopo viene un nuovo lancio dei titoli di testa, per chi avesse perso il sommario di pre-apertura.
  4. A questo punto il conduttore in studio presenta i servizi con note introduttive, garantendo continuità e scorrevolezza nel passaggio dall'uno all'altro - questa figura sostituisce la mano del lettore nello sfogliare le pagine.
  5. genericamente al termine della presentazione, viene trasmesso il servizio in esterna, che ha la durata minima di un minuto e trenta secondi.
  6. si ritorna in studio per la presentazione dettagliata dei servizi successivi.

IL TAGLIO

  • Ogni edizione del TG contiene generalmente dagli 8 ai 15 servizi .
  • La scelta dei nuclei informativi è arbitraria (a discrezione del direttore)
  • l'analisi delle notizie indica le inclinazioni e le preferenze della testata prima ancora dell'importanza degli eventi.
COSA FA UN TG?
  • sottolinea alcune notizie tra quelle che arrivano dalle agenzie, dai comunicati stampa o da altre fonti;
  • ne elimina altre;
  • le cataloga;
  • le sceglie;
  • le ripropone al pubblico (tele-ascoltatori) con un taglio.
PARTI COSTITUTIVE
  • titoli letti dal conduttore;
  • servizi filmati;
  • collegamenti in diretta;
  • testi di raccordo letti dal conduttore tra un servizio e l'altro che vengono definiti "vivi";
  • interventi del conduttore.
GERARCHIA
  • direttore responsabile;
  • vice direttore;
  • capo redattori, responsabili dei singoli servizi:
  1. -redazione cronaca
  2. -redazione politico
  3. -redazione economico
  4. -redazione esteri
  5. -redazione cinema e spettacoli
  6. -redazioni esterne
  • collaboratori ed inviati.

IL PRODOTTO

  • Il TG è costituito dall'assemblaggio di più servizi video della durata di un minuto e trenta secondi (salvo diverse esigenze). Per realizzare i servizi giornalistici una troupe inviata sul posto effettua le riprese video, realizza eventuali interviste, compone i testi che vengono letti da una voce fuori-campo e successivamente esegue il montaggio professionale del materiale così acquisito.
  • Quando le immagini rischiano di distrarre il telespettatore, o non ce ne sono di corrispondenti al testo o si parla di concetti astratti, si ricorre ad immagini generiche, oppure si inquadra il giornalista che parla.

IL COMMENTO
  • Quando si scrive un testo televisivo bisogna sempre pensare da quali immagini sarà accompagnato.
  • La notizia in televisione esiste, in massima parte, perché esistono le immagini, anche se si vedono dei telegiornali che non fanno uso di immagini
  • La scrittura di un testo per un telegiornale deve fare necessariamente i conti con un grande nemico: il tempo.
  • Per quanto si possano prevedere gli avvenimenti ed anticipare il lavoro per il confezionamento delle notizie, ci sarà sempre il bisogno di scrivere in poco tempo.
  • A volte questo tempo è talmente ridotto che non c’è alcun margine per poter scrivere la notizia e si deve ricorrere all’improvvisazione magari sulla base di pochi appunti o di un flash d’agenzia.
  • La fretta imposta dai fatti, per certi versi, può rivelarsi un buon consigliere. Può sembrare un paradosso ma in certi casi condiziona il giornalista ad uno stile semplice, immediato, comprensibile e più spontaneo.

IL LINGUAGGIO

  • Il linguaggio dell'informazione televisiva è comprensibile a tutti.
  • Non usa dialetti e cerca di comunicare con il telespettatore usando termini semplici.
  • Questo linguaggio semplificato è spesso infarcito di frasi fatte e luoghi comuni, ma molto veloce e compreso da tutti.
  • Le modificazioni linguistiche introdotte dalla televisione non riguardano solo i vocaboli ma la sintassi.
  • L’offerta di spot, di notizie brevi, la diffusione dei frammentari videoclip hanno prodotto un modo di esprimersi costruito su salti logici, frammenti di discorsi, slogan.

L'USO DELLA PAROLA

  • Per quanto si possano esaltare le immagini e riconoscere loro una grande potenza descrittiva, non si può negare il ruolo fondamentale che riveste la parola.
  • Ma di quale parola c’è bisogno in televisione?
  • Ogni parola cambia significato se accompagnata da un’intonazione, da musica, rumori, da immagini, che possono arricchirne o svilirne il contenuto.
  • La parola è perciò solo una parte di quello che viene trasmesso, comunicato, a differenza della letteratura dove la parola è tutto (o quasi).
  • La parola preparata dall'autore televisivo deve essere chiara, comprensibile, sia per fonetica che per contenuto, le immagini che l’accompagnano non devono sovrastarla né essere insignificanti.
  • La televisione è un mezzo che arriva indistintamente nelle case di milioni di persone che non hanno possibilità di rileggere, rivedere un inserto che non hanno capito bene.

L'ATTACCO

  • In TV le notizie non sono quasi mai accompagnate dal titolo, dal sommario e dall’occhiello, come nei giornali, che permettono al lettore di farsi un’idea della notizia. In TV l’assenza di questi elementi, che rendono più immediato e chiaro il testo, deve spingere l'autore televisivo a scrivere nel modo più preciso possibile.
  • L’attacco è importante in ogni pezzo ed è molto utile un testo che susciti l’attenzione fin dalla prima frase, assolvendo in parte alle funzioni di titolo e sommario.

- "Buone notizie per gli amanti della bicicletta! ", apre un servizio su nuove piste ciclabili nelle grandi città.

- "I nostri figli vivranno in un mondo meno armato...", è l’inizio del servizio di un autore televisivo scritto su un accordo per la limitazione degli armamenti.

- "Ha ragione il proverbio: chi va piano, va sano e va lontano...", è il commento agli effetti benefici provocati dall’introduzione di nuovi limiti di velocità.

  • In televisione anche lo spazio bianco tra le parole, il silenzio, è espressivo. Una pausa dopo un nome può assumere un significato maggiore di cento parole.
  • Le parole che vengono pronunciate devono sembrare il più possibile naturali, facili, senza astrusità. La scrittura di un testo per la TV è soggetta al rispetto di un codice di comunicazione preciso, l’unico attraverso il quale giornalista e telespettatore possono comunicare efficacemente. Se i canoni di questo codice di comunicazione saltano, non c’è comprensione.

IL MONTAGGIO

  • Dovendo l'autore televisivo scrivere la notizia in un breve lasso di tempo potrà chiedere al montatore di scegliere delle immagini generiche che possano accompagnare il servizio.
  • Qualche indicazione sommaria del giornalista o dell'autore televisivo è spesso sufficiente al montatore per preparare la parte video del servizio
  • Mentre il montatore prepara queste immagini, il giornalista o l'autore televisivo scrive il suo testo calcolando la lunghezza al suo tempo di lettura.
  • Terminato il testo il giornalista va in moviola e guarda quello che ha preparato il montatore.
  • Se non ci sono particolari contrarietà, sarà sufficiente unire - con un’operazione semplicissima - la voce del giornalista o dell'autore televisivo con le immagini e il servizio è pronto.
  • Questa procedura non è certo delle più ortodosse e non in tutte le redazioni viene adottata perché scombina un po’ ruoli e mansioni

IL MONDO NEL SATELLITE

  • Grazie ai suoi inviati dotati di antenne paraboliche e trasmettitori portatili, che trasmettono e ricevono da qualsiasi punto del mondo, le televisioni di tutto il mondo hanno collegato i luoghi degli eventi con il satellite e, senza altri passaggi, virtualmente fra di loro, comandi militari, ambasciate, quartieri generali, cancellerie, rendendo al tempo stesso edotta e partecipe in diretta una platea sterminata nei cinque continenti.
  • L'occhio implacabile del telegiornale come la CNN, Cable News Network, il canale televisivo satellitare planetario di distribuzione in diretta di news 24 ore su 24 (e, più di recente Al Jazeera, che trasmette dal Qatar), ha potuto così diventare attore protagonista nell'immaginario collettivo di tutti gli avvenimenti di portata storica: dalla Guerra del Golfo a Piazza Tienanmen, dalla caduta dal muro di Berlino alla crisi sovietica del 1992-1993, fino ai recenti avvenimenti legati agli attentati di New York e di Washington.
  • La televisione non solo ci fornisce un mezzo conoscitivo diretto ed istantaneo ma condiziona fortemente la nostra cultura e la omologa a volte in modo tale che l'informazione non si sottrae comunque, anch'essa, ad effetti di possibile manipolazione della opinione pubblica e di produzione, quindi, di iper realtà strettamente legate alla diffusione di massa del mezzo elettronico. Il mondo delle immagini delle news fornite dal telegiornale diventa così inarrestabile, è produzione del reale ma, come definisce meglio il sociologo francese Baudrillard (1976), diviene per la forza stessa del suo impatto "un reale più reale del reale stesso".

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

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Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

VOGLIA DI COMUNICARE

Avventurarsi nel mondo della scrittura giornalistica significa scoprire un nuovo modo di 'raccontare' chiaro ed essenziale, con un proprio stile, un proprio fine e proprie regole.

RICORDA

  • Lo stile giornalistico è quello della prosa.
  • Le notizie sono storie che il giornalista racconta.
  • Il giornalista racconta storie vere: i fatti.
  • Un fatto deve essere raccontato in modo semplice e comprensibile.
  • Il giornalista, come uno storico del momento, coglie del fatto la sua importanza e ne scrive in modo imparziale.
  • E' dovere del giornalista stimolare il senso critico del lettore analizzando i fatti da più punti di vista.
  • La scrittura giornalistica deve essere comprensibile, coinvolgente e sintetica.
  • Un buon giornalista cerca di soddisfare la curiosità del lettore, anticipandone le probabili domande e fornendo le relative risposte.

L'ABC

  • I tre aspetti fondamentali del giornalismo contemporaneo (ABC del giornalismo anglosassone) sono:
  1. la precisione (accuracy in inglese)
  2. la brevità
  3. la chiarezza

IL LINGUAGGIO

  • la prosa giornalistica è esplicita e precisa, con la tendenza ad escludere, per quanto possibile, qualsiasi espressione di tipo gergale.
  • Di norma, i giornalisti impiegano sempre la più breve fra diverse parole equivalenti.
  • Forniscono aneddoti, esempi e metafore, impiegando raramente generalizzazioni senza colore o idee astratte.
  • Spesso evitano di utilizzare la stessa parola più volte nel medesimo paragrafo (in inglese echo).
  • Usano un linguaggio imparziale, scevro di giudizi personali. I giornalisti infatti giudicano i termini di parte e le opinioni non dichiarate come espressioni da editoriale o 'fallimenti di obiettività'.

LA STRUTTURA A PIRAMIDE INVERTITA

  • Un giornalista dispone gli elementi più rilevanti ed essenziali a partire dall'inizio dell'articolo stesso (principio top-loading).
  • Segue poi l'informazione di supporto in ordine decrescente di importanza.

QUESTIONI DI PRATICITÀ

  • Questo genere di impianto consente l'interruzione della lettura anche dopo breve tempo senza rinunciare all'essenza della notizia.
  • Offre la possibilità ai lettori di immergersi in un determinato argomento al livello di profondità desiderato, dettato dalla loro curiosità e senza l'imposizione di dettagli che poi si rivelano poco significativi.
  • La piramide invertita consente anche all'editor ed al resto della redazione di intervenire rapidamente per creare spazio per annunci pubblicitari o notizie dell'ultima ora semplicemente "tagliando" i paragrafi dal basso.
  • Questa impostazione permette di troncare gli articoli in qualsiasi punto, con aggiustamenti relativamente agevoli.

PRIMA DI INIZIARE

  • Scegli temi connessi alla realtà descritta.
  • Raccogli più materiale possibile: documentati e raccogli informazioni da tutte le fonti possibili.
  • Confrontati con i compagni: è molto utile una discussione preliminare in redazione prima di mettersi a scrivere.
  • Organizza il materiale in una scaletta per non scrivere a getto continuo. Non devi mai costringere il lettore ad inseguire faticosamente il tuo disordine mentale. Il tuo dovere è informarlo e chiarirgli le idee.
  • Tra i toni della denuncia urlata e quelli del lamentarsi continuo, è meglio scegliere una terza via: i toni asciutti ed essenziali del racconto dei fatti sono sempre più efficaci
  • Tieni sempre presente chi sono i tuoi lettori
  • Quando si parla di problemi sociali l’esperienza individuale, uno o più testimoni servono per introdurre i lettori a problematiche di carattere collettivo.
  • Devi dare agli articoli un taglio prettamente 'sociale', evitando di scivolare sul terreno delle ideologie, dove si corre il rischio di discutere all’infinito senza approdare ad alcun risultato.
  • Evita gli articoli generici.


Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.


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