04/04/08

SVILUPPO E ORGANIZZAZIONE

  • A seconda del genere di testo e dei materiali di cui disponiamo, l’idea centrale può essere sviluppata in vari modi. Vediamone alcuni.

PARAGRAFO DI DEFINIZIONE

  • sviluppa e chiarisce un’idea, un concetto fondamentale.

Un esempio da un saggio storico dedicato al Corano:

  1. "Il Corano è la Scrittura musulmana, vale a dire la scrittura dei seguaci dell’Islam. L’Islam è la religione diffusa agli inizi del VII secolo tra gli arabi (un popolo fino ad allora in gran parte confinato nella penisola araba) dal profeta Maometto. Secondo la tradizione musulmana, il Corano fu rivelato a Maometto da Allah tramite l’angelo Gabriele; questo avvenne in parte alla Mecca, città natale di Maometto, e in parte a Medina, dove egli riuscì a creare uno stato in una società sino ad allora tribale. Il messaggio fu rivelato in arabo, la lingua del popolo cui era rivolto".

PARAGRAFO D'ILLUSTRAZIONE

  • si forniscono esempi, che servono ad illustrare e a chiarire quanto affermato nell’idea centrale.
Un esempio:
  1. "Sono sempre più diffuse, fra i giovani, 'prove di coraggio' attraverso le quali si selezionano i membri giovanissimi di club e di bande sempre più pericolosi e violenti [frase tematica]. A Londra, per esempio, uno dei giochi o riti più in voga consiste nella cosiddetta "prova bandiera", che si svolge all’interno della metropolitana. Per essere ammessi alla banda occorre attaccarsi all’esterno di un vagone e staccarsene quando il treno ha preso velocità e prima che entri nel tunnel. Chi sbaglia muore, chi ce la fa diventa socio del gruppo".

PARAGRAFO DI ANALISI DESCRITTIVA

  • precisa i vari elementi o caratteristiche del fenomeno o della questione trattata.
Un esempio:
  1. "La savana è un sistema di transizione fra la foresta e la prateria, tipico della fascia tropicale [frase tematica]. Il clima è caldo, con lunghi periodi di siccità alternati ad una breve stagione con precipitazioni abbondanti (periodo aprile-agosto). Le piogge e il caldo fanno crescere rapidamente un tappeto erboso formato in prevalenza di graminacee, la cui altezza varia da 1 a 3 metri. Verdeggiante e rigogliosa nel periodo delle piogge, assume un aspetto arido, colorandosi di giallo, durante la siccità. Sono presenti anche arbusti spinosi e bassi cespugli. Qua e là si trovano rari alberi".

PARAGRAFO DI ANALISI CASUALE

  • si danno spiegazioni, che evidenziano le cause, i motivi, il significato di quanto si afferma nell’idea centrale; la descrizione della causa può precedere o seguire quella dell’effetto.
Un esempio:
  1. "Nel Rinascimento ebbero grande impulso i lunghi viaggi marittimi che portarono alla scoperta del nuovo mondo [frase tematica]. I viaggi e le ricerche, di cui si fecero promotori portoghesi e spagnoli, furono stimolati dalla rinnovata fede dell’uomo nelle sue capacità. A questa sete d’avventura si aggiunsero altre ragioni più concrete: l’esigenza di mercati più ampi, la politica di espansione dei nuovi stati e la caduta di Costantinopoli in mano ai turchi, che costituì una minaccia alla via tradizionale dei traffici con l’Oriente".

PARAGRAFO DI CONFRONTO O CONTRASTO

  • Si svolge un confronto proposto nell’idea centrale. Il confronto può riguardare le somiglianze fra due fenomeni o personaggi o situazioni, oppure gli aspetti contrastanti; oppure entrambe.
Un esempio recente:
  1. "Qualcuno avanza già un paragone con il Kosovo (o Kossovo), liberato dal tallone serbo, ma non redento e perciò rimasto in un inestricabile limbo diplomatico-militare. Con la differenza che il Kosovo è poco più grande della Lombardia e le etnie da dividere sono soltanto due. Mentre l’Afghanistan è più di due volte la Francia e le tribù rivali sono molto di più che nei Balcani". (Da 'la Repubblica' del 15 novembre 2001).

PARAGRAFO DI ENUMERAZIONE O CLASSIFICAZIONE

  • si presentano i diversi tipi o categorie in cui può essere distinta la cosa di cui si parla.
Un esempio:
  1. "La tipologia dei medici fuorilegge è davvero molto variopinta [frase tematica o d’inquadramento]. C’è chi la laurea se la falsifica da solo; di solito uno sprovveduto senza coraggio di confessare alla moglie o ai genitori di non essere mai riuscito a laurearsi. C’è chi, invece, la compra da truffatori organizzati, come l’università Pro Pace di cui hanno parlato di recente i giornali. E infine chi ne fa spudoratamente a meno, ed esercita senza alcuna iscrizione all’Ordine".

PARAGRAFO DI PROVA

  • si forniscono elementi probanti a sostegno di quanto affermato nell’idea centrale. Questo tipo di sviluppo è caratteristico dei testi argomentativi.
Un esempio:
  1. "Una delle passioni principali degli italiani è lo sport [frase tematica]. Lo dimostrano gli stadi affollati, il tifo che esplode ogni domenica sugli spalti, la diffusione, anche nei centri più piccoli, di società sportive di ogni genere. Ma la prova forse più evidente è costituita dalla presenza di giornali esclusivamente sportivi, che raggiungono tirature altissime: il quotidiano più venduto nel nostro paese, difatti, è La Gazzetta dello Sport, caso pressoché unico nel mondo occidentale".

PARAGRAFO DI ENUNCIAZIONE-SOLUZIONE DI UNA QUESTIONE

  • Si usa la forma retorica di porre e successivamente risolvere un problema per sviluppare un discorso.
Un esempio:
  1. "Perché canta l’usignolo? E’ una domanda che forse ci siamo già posti ed alla quale non abbiamo esitato ad improvvisare qualche risposta. Canta per tristezza […]. Oppure: canterà per allegrezza… Ebbene, per quanto plausibili siano tutte queste ragioni di gioia o di pianto dobbiamo riconoscere che sono tutte ugualmente infondate. L’usignolo "canta" (e non è l’unico uccello a farlo) per delimitare il suo territorio, per avvertire gli altri uccelli che non è consigliabile avventurarcisi" (da "la Repubblica" del 16 settembre 2001).

PARAGRAFO DI RACCORDO

  • Talvolta, può essere utile inserire un breve capoverso a sé, con funzioni di transizione.
Del tipo:
"… Ma lasciamo queste questioni piuttosto oscure e affrontiamo un tema più divertente..."

SPEZZARE LE IDEE

  • Queste indicazioni vanno prese con il beneficio d’inventario.
  • Ve le ho date solo come schemi di riferimento.
  • Non prendetele troppo alla lettera.
  • Spesso le tipologie si intersecano, si accavallano, si confondo.
  • L’importante è che i paragrafi siano ben delimitati e delineati. A questo proposito buttiamo lì una regoletta utile: ogni paragrafo dovrebbe poter essere riassunto con una singola espressione sintetica, se ciò non è possibile vuol dire che il paragrafo è aria fritta. Insomma, quando hai portato a compimento un pensiero vai a capo e comincia un altro pensiero.
  • Certo, a volte un capoverso non basta a esaurire un ragionamento. Allora non preoccuparti: spezza quel concetto in più capoversi. Anche in questo caso comunque l’articolazione in più capoversi di quell’unico argomento trattato non deve essere casuale, ma fondata su una sorta di suddivisione interna dell’argomento in questione (i due tre o quattro capoversi devono essere molto connessi tra loro e costituire una specie di super-paragrafo).
  • La regola principale da seguire è quella che ci impone di evitare i paragrafi troppo lunghi che affaticano il lettore.

VERIFICARE L'ORGANIZZAZIONE INTERNA DEI TESTI

  • I paragrafi che compongono un articolo non devono essere come pezzi che non hanno rapporto tra loro, occorre stabilire dei legami fra i capoversi e anche all’interno dei capoversi.
  • Prendiamo questo brano storico che tratta dell’episodio che scatenò la prima guerra mondiale:
- " Il 28 giugno 1914 l’arciduca Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria e la moglie Sofia vengono uccisi a Sarajevo (capitale della Bosnia da poco passata sotto il completo controllo austriaco) in un attentato terroristico.
L’Austria lancia un ultimatum alla Serbia: deve mettere al bando le organizzazioni nazionalistiche e affidare alle autorità competenti austriache la direzione delle indagini in territorio serbo per accertare responsabili e mandanti dell’azione terroristica.
Il 28 luglio l’Austria dichiarò guerra alla Serbia mentre a sua volta la Russia dichiarava guerra all’Austria".
  • Scritto così il testo risulta incomprensibile. Mancano i collegamenti, alcuni dati di contesto sono stati eliminati.
  • Vediamo di ristabilire i passaggi mancanti (li scriveremo in grassetto).
- " Il 28 giugno 1914 l’arciduca Ferdinando, erede al trono d’Austria e Ungheria, e la moglie Sofia vengono uccisi a Sarajevo (capitale della Bosnia da poco passata sotto il completo controllo austriaco) in un attentato terroristico compiuto dal militante di un’organizzazione nazionalistica filo-serba (che puntava all’unificazione la Bosnia con la Serbia).
Dato che L’Austria è convinta che dietro all’attentato ci siano i dirigenti serbi lancia un ultimatum alla Serbia: deve mettere al bando le organizzazioni nazionalistiche e affidare alle autorità competenti austriache la direzione delle indagini in territorio serbo per accertare responsabili e mandanti dell’azione terroristica.
La Serbia però respinse questo ultimatum e così il 28 luglio l’Austria dichiarò guerra alla Serbia mentre a sua volta la Russia, che era da sempre alleata alla Serbia, dichiarava guerra all’Austria".

I CONNETTIVI

  • Come vedete a questo punto il testo s’è fatto leggibile.
  • Ecco, vorrei che quando scrivete un vostro pezzo controllaste continuamente i passaggi, i ponti, i collegamenti tra frase e frase, tra capoverso e capoverso. Inserendo tutti quei pezzettini che facciano da collante, che assicurino coerenza, coesione e progressione. Curate perciò soprattutto i connettivi.
  • Cosa sono i connettivi? Possono essere congiunzioni (e, ma), avverbi (contemporaneamente, successivamente) o espressioni formate da più parole (tipo, in conseguenza, ne deriva che) .
  • Servono a connettere tra di loro le diverse parti del testo e a guidare il lettore nel riconoscere l’articolazione interna di questo.

QUALCHE CONSIGLIO

  • 1. Quando il discorso riprende un argomento citato in precedenza, cercheremo di segnalare la connessione mediante espressioni di rinvio
Ad es.: per queste ragioni…, mediante tecniche del genere…, la tribù di cui s’è detto…, tanto impegno si giustifica…
  • 2. Quando vi è un rapporto logico fra un pezzo e un altro che precede segnaleremo il rapporto mediante adeguati connettivi (espressioni che servono appunto a collegare i pezzi del discorso), in grado di suggerire, di caso in caso, che si introduce una causa, una spiegazione, una conseguenza, una correzione a quanto prima affermato, e così via.
Ad es.: tuttavia…comunque…, invece…, eppure…, nonostante ciò…, dunque…, al contrario…, è evidente che…, ecco perché…, in effetti…, peraltro…
  • 3. Quando vi è una relazione nel tempo e nello spazio, segnaleremo il rapporto mediante elementi temporali e spaziali
come: contemporaneamente…, nel frattempo…, successivamente…, ieri…, oggi…, proseguendo a sinistra…
  • 4. Quando più capoversi costituiscono elementi di una serie, li introdurremo con elementi come: "in primo luogo…, in secondo luogo…, infine…; primo…, secondo…, terzo…"
  • 5. Quando ci si trasferisce da un’idea a un’idea diversa, cercheremo di ammorbidire il passaggio, usando frasi di transizione,
come: "...ma non tutti gli animali si comportano a questo modo..., c’è anche un’altra maniera di considerare il fenomeno..., ulteriori prospettive vengono aperte da..., considerando il problema da un altro punto di vista…".
  • 6. Se è vero che le espressioni di connessione e legame sono fondamentali per saldare e rendere coesi i paragrafi, tuttavia esse non devono appesantire il testo, non devono risultare troppo pedanti e ridondanti.

  • Espressioni come "al fine di chiarire quanto precedentemente detto", oppure "in riferimento a quanto precedentemente affermato" risultano pesanti, goffe.
  • Qualche volta bisogna saper saltare da un pensiero all’altro, senza voler spiegare tutto (ovviamente devono essere salti logici).
  • In altre parole ci sono casi in cui il legame tra un paragrafo e l’altro deve essere reso in modo ellittico e ovvero sottinteso, lasciando al lettore il compito di riempire quel vuoto, quel passaggio (talvolta il lettore si secca se lo trattate come un bambino da tenere per mano, a cui deve essere spiegato tutto, per filo e per segno).
Un esempio:
"La bambina è uscita di casa alle nove del mattino e alle diciotto del pomeriggio non è ancora rientrata. La mamma e il papà sono disperati e chiamano la polizia…".
  • Uno potrebbe chiedere: la mamma e il papà di chi? Ma va da sé che si tratta dei genitori della piccola scomparsa, e che è inutile specificarlo. Così come è inutile specificare cosa denunciano: evidentemente la scomparsa della bambina.

AVVERTENZE

  • Prima di ritenere finito il tuo lavoro e di mostrarlo al caporedattore:
1. Controlla che non vi siano dati o idee in contraddizione con altri (magari si tratta solo di contraddizioni apparenti, ma spetta a te esplicitarlo).
2. Controlla se per caso ci sono pensieri o passaggi fuori tema, poco pertinenti, poco collegati con il resto del discorso, o addirittura inutili.
3. Controlla se ci sono idee che non sono svolte con la necessaria completezza (per esempio possono mancare certi passaggi logici o certi dati; il che rende oscuro il tuo discorso, come abbiamo visto nel caso del brano storico appena citato).
4. Collegato con il punto precedente: controlla se certe tue affermazioni "buttate lì" risultano sufficientemente provate o documentate. Se no, cerca di rimediare; se non puoi o non sai farlo, tagliale senz’altro.
5. Controlla se le idee sono esposte nell’ordine giusto (altrimenti detto: non saltare di palo in frasca).
6. Controlla se per caso il tuo discorso potrebbe risultare più efficace cambiando l’ordine dei pezzi (puoi utilmente servirti del metodo taglia-e-incolla reso possibile dal word-processor).
7. Controlla se esiste un equilibrio tra le parti: mettiamo che tu hai sprecato tre paragrafi per l’incipit, cinque per lo sviluppo o parte centrale del tuo testo, e altri tre paragrafi per il finale; ebbene c’è un evidente squilibrio tra le parti del tuo testo, devi senz’altro rafforzare la parte centrale del tuo discorso.
8. Controlla se le idee sono ben collegate: se il passaggio da un’idea all’altra non è fluido, inserisci degli elementi di raccordo (vedi i connettivi sopra trattati).
9. Controlla se ci sono ripetizioni o inutili insistenze (una volta che hai espresso un pensiero o una convinzione è inutile ribadirli, caso mai fai un rapido accenno di rimando: "come già detto").
10. Controlla se ci sono passaggi inutili e cioè evidenze che possono benissimo essere taciute, sottointese.
11. Controlla se sei riuscito a portare il tuo discorso a una necessaria conclusione o se per caso l’hai interrotto a metà senza giungere a una stretta finale.

DALLE PRECEDENTI PUNTATE

  • Scegliete temi connessi alla realtà descritta
  • E' molto utile una discussione preliminare in redazione, prima di mettersi a scrivere.
  • E' utile organizzare i propri materiali in una scaletta, e non scrivere a getto continuo, per non costringere il lettore ad inseguire faticosamente il tuo disordine mentale.
  • E' tuo dovere informare il lettore e chiarirgli le idee.
  • Tra i toni della denuncia urlata e quelli del lamentarsi continuo, meglio scegliere una terza via: i toni asciutti ed essenziali del racconto dei fatti sono i più efficaci.
  • Ricordati sempre di chi sono i tuoi lettori.
  • Quando parli di problemi sociali l’esperienza individuale, uno o più testimoni, serve per introdurre i lettori a problematiche di carattere collettivo.
  • Prima di scrivere un articolo, soprattutto se di cronaca, devi documentarti, ovvero raccogliere informazioni (da tutte le fonti possibili).
  • Devi dare agli articoli un taglio prettamente sociale, evitando di scivolare sul terreno delle ideologie, dove si corre il rischio di discutere all’infinito senza approdare ad alcun risultato.
  • Evita gli articoli generici.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

torna all' INDICE

Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

COSA E' UN PARAGRAFO

  • Il paragrafo (o capoverso) è quel pezzo di testo racchiuso tra un punto e a capo ed un altro punto e a capo.
  • Con un’aggiunta: ogni volta che cominciate un nuovo paragrafo, inserite un rientro, cioè cominciate dopo un breve spostamento a destra rispetto al margine.
  • Il rientro serve a confermare l’a capo.
  • Senza il rientro, infatti, non si capirebbe se una parola che termina sul margine estremo di destra di una riga, seguita dal punto, vada intesa come fine del periodo o come fine capoverso.

Bene. riprendiamo l'esempio del cuscino elettrico in vendita in Cina usato nella precedente lezione:


- " Da quest’anno gli automobilisti cinesi potranno beneficiare dell’agopuntura mentre guidano. E’ stato infatti messo in vendita uno speciale cuscino elettrico, a vibrazioni, in grado di alleviare la fatica del guidatore.
Studiato da esperti cinesi di agopuntura, questo dispositivo si è già rivelato efficace nel ridurre gli incidenti stradali dovuti a una eccessiva fatica o stanchezza degli automobilisti.
Il cuscino, prodotto da una ditta di Pechino, è stato diffuso in 135.000 pezzi destinati al mercato interno. Ma già alcune aziende francesi, tedesche e americane ne hanno chiesto la licenza per produrlo e destinarlo agli automobilisti occidentali".


Qui sono presenti tre paragrafi ben distinti:

  • - il primo paragrafo enuncia il tema di fondo, la scoperta del cuscino elettrico;
  • - il secondo ne illustra gli effetti;
  • - il terzo ne documenta la diffusione.

  • Questa suddivisione lo rende facilmente leggibile. Più in generale diremo che è proprio l’organizzazione di un testo in paragrafi a garantire la sua coerenza/coesione/progressione interna e dunque la sua comprensibilità.
  • Spesso i testi scritti da principianti presentano: o paragrafi mostruosi, lunghissimi, oppure paragrafi incoerenti, che mettono insieme nozioni e concetti diversissimi o che vengono spezzati di punto in bianco.
  • Una cattiva suddivisione in paragrafi testimonia un difetto nella fase della pre-scrittura (la scaletta), e comunque di una difficoltà di pensare per blocchi, per punti. Infatti una cattiva suddivisione è indice di una predisposizione ad ammucchiare le idee, passando da un piano all’altro del discorso, lasciando cadere improvvisamente considerazioni che poi verranno magari riprese nel bel mezzo d’un altro discorso.
  • Un discorso cominciato va completato prima di passare al successivo.


RICORDA

  • un testo ben suddiviso:
    - testimonia che chi l’ha scritto ha idee chiare e distinte;
    - si fa leggere e capire più facilmente.
  • Tra l’altro è più semplice tornare indietro per controllare certi passaggi o per confrontarli con altri (in un testo tutto compatto, senza scansioni è difficile reperire i punti e gli snodi significativi del discorso).

IN PRATICA

  • Stabiliamo che in linea di massima un capoverso (o paragrafo) deve essere caratterizzato dall’unità di significato, ossia dalla coerenza interna.
  • La coerenza deriva dal fatto:
    - che il capoverso tratta di uno stesso argomento centrale (per argomento si intende ciò di cui parla il testo) ;
    - che il capoverso sviluppa un’idea base, ossia un tema (dove per tema s’intende un’idea o una informazione fondamentale riguardante quell’argomento) .
  • In molti casi, ritroviamo entrambi questi elementi.

Ecco un esempio:

- "Il gatto [argomento] è un animale fondamentalmente opportunista [tema]. Dove vivere in gruppo è conveniente e vantaggioso, vive da animale sociale. Dove, invece, implica alcuni svantaggi (ad esempio, dividere il cibo che non è sufficiente per tutti i membri del gruppo) il gatto continua la tradizione dei suoi antenati selvatici, vivere cioè da predatore solitario [sviluppo del tema]".

  • In alcuni casi, invece, manca un tema vero e proprio, e il capoverso si sviluppa a partire dal solo argomento:

- "La chiesa di San Francesco [argomento] è stata costruita nel 1200. La facciata è rivestita in basso di marmi, e per il resto è grezza. Ha tre portali, di cui il mediano è ornato da sculture. Sui fianchi si aprono finestroni. Presenta una facciata gotica, con campanile a cuspide [sviluppo dell’argomento]."


LA LUNGHEZZA DI UN PARAGRAFO

  • Soffermiamoci un momento sul primo tipo di capoverso che è il più diffuso nei testi di natura espositiva, argomentativa, interpretativa.
  • Stabiliamo che le dimensioni di un capoverso normalmente possono variare tra 6 righe e 15. Diciamo dunque una media di 8 – 9, media a cui vi consiglio di attenervi il più possibile.
  • Chi eccede corre rischi, ed è bene che lo sappia (il punto e a capo corrisponde a un momento di pausa logica necessario).
  • Altro punto importante: se possibile evitare di scrivere paragrafi fatti di un unico periodo.
  • Ecco un esempio di paragrafo lungo tratto da un reportage di guerra:

- "Abbiamo visto diversi prigionieri e dato che, come al solito, sono stati messi un po’ dappertutto, nelle prigioni, nelle case, nei container, stiamo cercando di contattare le nuove autorità perché ci diano il permesso di registrarne le identità, ciò che rappresenta una garanzia per la loro sorte".

  • Ecco come può essere riscritto.

- "Abbiamo visto diversi prigionieri. Come al solito sono stati messi un po’ dappertutto: nelle prigioni, nelle case, nei container. Stiamo cercando di contattare le nuove autorità perché ci diano il permesso di registrarne le identità. È una garanzia per la loro sorte".

  • Non c’è dubbio: così è più leggibile.
  • La regola a cui dovete attenervi è dunque la seguente:
  • il paragrafo deve essere spezzato in frasi brevi, chiare ed incisive.

Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.

torna all' INDICE

Se non hai capito qualcosa, vuoi qualche informazione, hai delle proposte di argomento da affrontare mandami una e-mail a lapulcemikaela@gmail.com

PRONTI, PARTENZA, VIA!

Da qui parte la tua avventura nell'universo del giornalismo.  E' un mondo nuovo e complesso.  Cerca di non essere impaziente e dammi...