- AL MATTINO
La nuova giornata inizia mentre le macchine stanno ancora girando e gli spedizionieri riempiono di pacchi camion e furgoni diretti alle edicole, alle stazioni dei treni o delle autocorriere, all'ufficio smistamento delle poste, agli aeroporti.
In redazione entrano in scena gli uomini delle pulizie: i loro carrelli si riempiono di carta, montagne di carta i giornalisti hanno lasciato sui tavoli, nei cestini, per terra.
E' la natura stessa del lavoro che impedisce di essere ordinati, anche se il "prodotto" alla fine deve essere il più preciso possibile.
Il campo di battaglia viene presto sgomberato.
Intanto sono giunti i pacchi dei 'cambi', cioè le copie degli altri giornali si stampano nelle stesse città.
Il fattorino del turno di notte (parliamo qui - per comodità - di un quotidiano della mattina) prepara le 'mazzette', cioè i pacchetti di giornali che il direttore, i suoi vice, i redattori capo, i capi servizio, i redattori e i vari settori hanno in dotazione.
In un'altra sala le telescriventi collegate alle agenzie non smettono di battere le notizie: i nastri di carta si allungano sul pavimento in attesa del primo turno dei telescriventisti.
Fermata la rotativa, rifornita l'ultima edicola, nello stabilimento c'è finalmente un attimo di pausa e si ripopola pian piano la redazione.
- SI RIANIMA LA SEGRETERIA
Il segretario di redazione è un giornalista professionista, spesso con qualifica di redattore capo, che è un po' il coordinatore logistico di tutta la macchina del giornale.
Corre da lui l'inviato che deve partire ed ha bisogno di un anticipo in dollari, telefona a lui il corrispondente che vuole andare in ferie, è lui che, con i suoi collaboratori, riesce a procurare in poche ore un visto da un'ambasciata straniera, è lui che passa agli uffici amministrativi le note spese.
Un cumulo di funzioni che ne fanno uno dei personaggi chiave, anche se negli ultimi tempi un certo decentramento e l'autonomia più accentuata dei vari settori, lo hanno sgravato di alcuni doveri, presto però sostituiti con altri, spesso più gravosi perché più delicati, magari d'ordine psicologico.
- ARRIVA IL DIRETTORE
deve seguire la linea editoriale
deve dare le direttive al caporedattore ed agli inviati
deve controllare che quanto viene pubblicato sia corretto
spesso scrive l'articolo di fondo
Gli orari dei direttori sono molto elastici: ognuno ha le sue abitudini e i suoi metodi.
Il giornale esce anche se lui non è presente, ma si deve essere sempre in grado di poterlo raggiungere.
Il direttore dedica questa prima parte della sua giornata ad un'attenta lettura dei giornali: spunti, idee, suggerimenti, critiche, annotazioni, confronti.
Chiama per telefono qualche giornalista o collaboratore: può essere una lode per un articolo, un rimprovero, o uno scambio di idee per un servizio.
In cronaca è cominciato il primo turno dei cronisti.
Non scordiamoci che gli avvenimenti rispettano tutto fuor che gli orari dei giornali e quindi bisogna essere in grado di reagire con la maggiore velocità possibile.
Qualche redattore poi è già 'fuori' per seguire fatti previsti (convegni, conferenze, dibattiti, manifestazioni, cortei) la macchina è in moto.
- ECCO I VICEDIRETTORI
una analisi del giornale appena uscito
un primo scambio di impressioni
analisi sulla concorrenza.
- SEGUE IL REDATTORE CAPO
La sua funzione è quella di coordinare il lavoro della redazione di sua competenza.
All'interno di un giornale esistono diverse sezioni, divise per argomento e per ciascuna di esse lavorano un gruppo di giornalisti (redattori) competenti in materia.
Ogni sezione ha genericamente, salvo imprevisti, le sue pagine già assegnate.
La struttura del giornale è anche essa gerarchica.
- CHI PARTE?
A seconda delle redazioni, il ritmo di avvio è più o meno lento: parte prima chi deve consegnare per primo alla tipografia il materiale, perché in ogni giornale ci sono delle pagine che, data la loro natura non strettamente legata al fatto del giorno, possono essere preparate con anticipo di qualche ora.
Così le pagine dedicate alle rubriche (medicina, scienza, arte, turismo, tempo libero, pagine letterarie) e la "terza pagina" (tipica del giornalismo italiano, e nella quale, accanto ad inchieste ed articoli su più vari argomenti, si trovano le "grandi firme" della letteratura e della cultura in generale).
Nei settori spettacoli, economia, sport comincia la preparazione, così agli Interni (i fatti italiani), al Politico ( il settore che segue più da vicino governo e sindacati), agli Esteri , si sfogliano i primi pacchi dei notiziari di agenzia: i capi servizio tagliano i lunghi fogli, suddividendo il materiale per argomenti o per affinità di notizie.
Si delinea un primo quadro della giornata. Si chiama al telefono la redazione romana (una specie di ambasciata del giornale nella capitale). Si parla con i corrispondenti, nelle varie città italiane e all'estero, perché essi hanno già certamente da fare alcune segnalazioni.
C'è una certa distensione, al mattino nei corridoi si forma qualche capannello: qualcuno si affaccia nei vari uffici del direttore, del vice, del redattore capo. Ma basta un attimo a far mutare il ritmo, basta che un telescriventista in camice bianco giunga di corsa con una strisciolina di carta, anche con una sola riga: la morte di un personaggio, un disastro, un attentato, un delitto.
Il settore interessato si mette in allarme. Se il fatto è cittadino parte subito un'autoradio con un cronista e un fotografo.
Se il fatto è di interesse nazionale e si svolge fuori dalla città sede del giornale, si studia il modo migliore per far raggiungere la località da un inviato o dal corrispondente più vicino.
Se l'avvenimento è accaduto all'estero la procedura è la stessa con in più le difficoltà di comunicazione.
- LA PRIMA RIUNIONE
Alle 11.30 c'è la prima riunione: in una sala, direttore, vicedirettore, redattore capo, segretario di redazione, capiservizio ( politico, interni, esteri, economia, cronaca, spettacoli, terza pagina, sport, eventuali edizioni provinciali), qualche inviato speciale o articolista.
In circa tre quarti d'ora:
autocritica e discussione sul giornale appena uscito
scambio d'idee su argomenti che potrebbero essere trattati, con indicazione dei giornalisti e dei collaboratori esterni cui affidare l'articolo, o l'inchiesta, o un commento
elenco dei servizi previsti dai singoli settori.
Nel frattempo l'ufficio pubblicità e la redazione editoriale hanno fatto sapere quante saranno ( e come saranno distribuite nelle varie parti) le colonne di pubblicità.
Si abbozza un primo volto del giornale come sempre, senza illusioni, perché le ore a disposizione sono ancora molte e tutto può sempre accadere.
Se già c'è stato il fatto particolarmente clamoroso, la riunione è stata prevalentemente dedicata a quello, per assicurare la copertura più completa.
Se lo stesso direttore non decide di scrivere l'articolo di fondo o un commento, si chiama un editorialista si chiama uno scrittore o un esperto per altri commenti o chiarificazioni, si manda un redattore in archivio per la documentazione.
Non sempre però tutti sono rintracciabili: cosicché ecco i contrordini, l'incarico affidato all'ultimo momento, i contrattempi, i malintesi, i collegamenti telefonici interrotti.
Partono note di servizio, si concordano articoli.
Verso le 13 una pausa.
-TUTTO SOTTO CONTROLLO
Alle 17 c'è una riunione operativa con il direttore: ogni responsabile di settore annuncia le novità intervenute dopo la riunione del mattino.
Tutto, però, è ancora suscettibile di trasformazioni: i politici hanno la pessima abitudine di terminare molto tardi le loro riunioni, e i fusi orari fanno sì che, mentre un capo del mondo si addormenta, quello opposto si sveglia.
Le sei di sera di New York sono la mezzanotte per Milano.
Il giornale deve rispettare il suo orario di chiusura, in concorrenza coi fatti.
Sono circa le 20: buona parte dei servizi è ormai in tipografia.
Nel frattempo, però, qualche articolo destinato inizialmente alla prima pagina deve slittare nelle pagine interne perché è sopravvenuto un fatto nuovo che il direttore e il redattore capo hanno giudicato più importante cosicché bisogna trovargli spazio all'interno, cercando di compromettere il meno possibile il lavoro già fatto.
Si sacrifica qualche articolo che può aspettare altre 24 ore (con la speranza che un giornale concorrente non abbia già sfruttato l'argomento).
- IN TIPOGRAFIA
Dalle 21.00 in poi!
Ovviamente, gli orari variano da giornale a giornale: un quotidiano locale, a tiratura limitata, infatti ha relativamente più tempo perché la stampa si esaurisce più velocemente e perché i treni da prendere o il pullman, per lo più in un raggio provinciale, hanno orari meno scomodi.
Per essere in edicola alle otto del mattino a Palermo, un giornale che si stampa a Milano deve essere in aeroporto per il postale poco dopo la mezzanotte, mentre per essere in edicola a Milano al limite può uscire dalla rotativa anche intorno alle cinque del mattino.
Vedi anche: 'I dossier di Tabloid', supplemento al n°5, maggio 2004, a cura di Paola Pastacaldi.
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